L’Antitrust ha comminato cinque multe, per un totale di 1.160.000 euro, a Neomobile, Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g per pratiche commerciali scorrette riguardanti un abbonamento settimanale per ricevere contenuti multimediali, tra cui suonerie.Secondo l’Antitrust, nell’offerta commerciale non erano «chiariti i costi e le modalità di fruizione, inclusa la disattivazione. In particolare veniva attribuita enfasi alla gratuità degli sms e alla possibilità di ricevere una suoneria gratis, omettendo che si trattava di abbonamento a un servizio di ricezione di contenuti multimediali, riportato in una nota di carattere e grafica sproporzionate rispetto al messaggio pubblicitario».Le multe ammontano a 115mila euro per Neomobile, a 315mila euro per Telecom Italia, 285mila euro per Vodafone Omnitel, 265mila per Wind e 180mila per H3g. «Il fenomeno delle suonerie – sottolinea l’associazione Codacons – genera in Italia un business annuo pari a circa 800 milioni di euro, ma sono troppe le truffe e le pratiche scorrette che caratterizzano questo settore. Basti pensare che 8 siti internet su 10, specializzati nella vendita di suonerie e prodotti simili, non rispettano la normativa europea». Il prezzo medio di una suoneria va dai 3 ai 5 euro, prosegue il Codacons, denunciando tra le principali scorrettezze a danno degli utenti «la prassi di non specificare l’avvenuta adesione ad abbonamenti settimanali, nonché quella di non indicare chiaramente come disdire il servizio di invio suonerie direttamente sul cellulare».«I servizi non richiesti sono ormai di casa sui cellulari: questa piaga rappresenta la nuova emergenza nel campo delle tlc da affrontare con la massima severità». Così il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), commenta le multe comminate dall’Antitrust a Neomobile, Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g.«I minori – ricorda l’associazione – sono i maggiori consumatori di questo tipo di prodotti venduti in abbonamento. Troppi di loro rischiano di essere truffati e di finire vittima di ogni genere di profittatore».Secondo l’ultimo rapporto del Dipartimento Junior del Movimento Difesa del Cittadino, «Baby Consumers e nuove tecnologie», infatti, che contiene la prima indagine sull’uso del cellulare da parte di bambini e adolescenti, ben l’84\% dei ragazzi tra gli 8 e i 15 anni ne possiede uno tutto suo. E il rischio maggiore, capitato una o più volte al 41,3\% dei piccoli consumatori, denuncia l’associazione, «è quello di chiamare un numero per poi ritrovarsi abbonati a un servizio di download di loghi e suonerie, per altro piuttosto costoso, senza averlo richiesto e senza riuscire a eliminarlo».