Azzannato nel giardino di casa dai suoi due cani, un rottweiler e un pitbull. Adesso lotta in una stanza della Rianimazione dell’ospedale di Conegliano Franco Belsito, un imprenditore di 56 anni di origine milanesi, diversi trascorsi con la giustizia, da anni residente a Vittorio Veneto (Treviso). L’attacco dei cani è avvenuto giovedì sera, nella villetta dove l’uomo ? che vive con la moglie ? sta scontando una condanna ai domiciliari. Salvato dai carabinieri I cani stavano facendo scempio del suo corpo, e solo l’allarme dei vicini di casa, che hanno udito le urla, e l’intervento dei carabinieri, sono valsi a salvarlo. Per sottrarlo alla furia delle due bestie, che lo stavano letteralmente sbranando, con morsi a volto, braccia, gambe e altre parti del corpo, i militari hanno dovuto far fuoco contro i cani, uccidendoli. Il pitbull e il rottweiler, del resto, avevano cercato di avventarsi anche su di loro. Belsito, sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza nella notte, è ora in prognosi riservata. Per chiudere le molte ferite i sanitari gli hanno applicato quasi trecento punti di sutura. In casa per paura dei ladri Pare che l’uomo tenesse in casa i due pericolosi cani da guardia ? Babo, un pitbull di poco più di un anno, e Lapo, un rottweiler di circa dieci anni ? per paura dei ladri. Ma già un anno fa era stato vittima di un episodio analogo, seppur meno grave di quello di giovedì. La dinamica dell’incidente non è ancora chiara. Quando è avvenuto il fatto Belsito era in casa da solo, la moglie si trovava fuori. Nel giardino della villetta c’era un grosso faro per l’illuminazione, che da qualche giorno era rotto. Non è escluso che gli animali possano essersi spaventati non riconoscendo nell’ombra che si aggirava nel giardino quella del padrone. Buttato a terra dai due cani, l’uomo non è più riuscito a liberarsi. Alcuni vicini di casa hanno udito le sue urla d’aiuto e hanno chiamato il 112. I carabinieri erano stati nella casa di Belsito, per il controllo quotidiano, proprio pochi minuti prima. È possibile che la tempestività del loro intervento abbia impedito l’uccisione del cinquantaseienne da parte dei due animali. Belsito, con precedenti per rapina e per bancarotta fraudolenta, era stato coinvolto anche nelle inchieste sulla cosiddetta nuova mafia del Brenta, finendo tra gli arrestati della maxioperazione del gennaio 2006. L’attacco del Codacons L’episodio per il Codacons trevigiano rappresenta «l’ennesima dimostrazione di quanto sia sbagliato, come vuole il sottosegretario Francesca Martini, eliminare le black list». Partendo da questa considerazione, il movimento consumatori chiede al ministro Brunetta di «togliere la delega di sottosegretario alla Salute a Martini e di occuparsi in prima persona di questo argomento». Secondo l’organizzazione dei consumatori, «è sbagliata la tesi di Martini, che vorrebbe eliminare le liste come se tutti i cani fossero uguali».