I consumatori di Adusbef e
Federconsumatori parlano, commentando la riduzione del tasso di
inflazione – dal 3,8% al 3,5% di ottobre – di una
"conseguenza della caduta del potere d’acquisto e del crollo
dei consumi".
E sottolineando la necessità di una "sferzata economica,
soprattutto sul lato della domanda" tornano a rilanciare un
"tavolo per una moratoria finalizzata alla riduzione dei prezzi
di largo consumo, alimentari in prima linea; la
defiscalizzazione, a cominciare dalla tredicesime; un nuovo
meccanismo di adeguamento delle rate dei mutui".
"Solo per gli aumenti di prezzi e di tariffe, le famiglie
italiane subiranno una perdita complessiva di 1.858 euro l’anno,
pari ad un tasso d’inflazione del 6,2%" spiegano le due
associazioni in una nota.
Un dato, quello dell’Istat, che è "tutt’altro che
positivo", gli fa eco Carlo Rienzi, presidente del Codacons che
prevede "un Natale magrissimo". E torna a rilanciare la
proposta di un anticipo dei saldi al 15 dicembre.
Un intervento sulle tredicesime è sollecitato anche dall’Adoc
secondo la quale l’85% della prossima mensilità natalizia è
destinata a ‘sfumare’ per mutui, bollette, rc auto, e spese
natalizie: 1.190 euro in media per la precisione. Il presidente
dell’Adoc Carlo Pileri che ritorna anche sulla necessità di
anticipare i saldi, spiega poi che "é urgente anche che la Bce
operi un nuovo e deciso taglio dei tassi. E che venga agganciato
il costo del mutuo al costo effettivo del denaro e non
all’Euribor a sei mesi, in modo da dare ossigeno alle famiglie
con mutuo a tasso variabile".