Rimborso di 800 euro per le famiglie che hanno pagato le tasse per la depurazione delle acque reflue, per un servizio che è inesistente nel proprio Comune. A chiederlo è il Codacons dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una parte dell’articolo di legge che prevede il pagamento delle tariffa del servizio di depurazione "anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi". Il Codacons, per effetto di questa sentenza, considera infatti come "illecita ed illegittima" la tassa fognaria e di depurazione delle acque superflue da parte dei comuni dell’Umbria che non dispongono di un servizio di depurazione delle acque superflue. L’addebito in bolletta è stato già sospeso da parte di alcune aziende sparse nel resto d’Italia. "Tutte le famiglie dell’Umbria che hanno pagato bollette per imposta fognaria e imposta di depurazione per un servizio in realtà inesistente – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – possono chiedere indietro quanto versato nel corso degli ultimi 5 anni. Stimiamo che in 5 anni ogni famiglia abbia pagato una media di circa 800 euro per imposte legate ad acqua e fognature. Soldi questi percepiti indebitamente e che ora devono essere restituiti". Per poter aderire al ricorso promosso dal Codacons, è possibile collegarsi al sito dell’associazione www.codacons.it e trovare le istruzioni per chiedere il rimborso di quanto ingiustamente pagato per le imposte legate alla depurazione dell’acqua. Il Codacons informa inoltre di aver diffidato le aziende dell’acqua operanti in Umbria a sospendere già dalla prossima fatturazione gli addebiti agli utenti.