Trenta tonnellate di prodotti ittici sequestrati, al pari di quaranta tonnellate di latticini e altri cinque quintali di generi alimentari provenienti dalla Cina. E’ questo il bilancio di un’operazione a largo raggio fatta scattare dai carabinieri del comando provinciale in collaborazione con i colleghi del Nas (Nucleo anti sofisticazione) e con quelli del Noe (Nucleo operativo ecologico). I militari dell’Arma si sono mossi per tutta la provincia e, alla fine, hanno messo i sigilli a una discarica abusiva, denunciando anche una persona. Le trenta tonnellate di prodotti ittici, privi di certificazione sanitaria, sono state sequestrate in un deposito di Giarre, che è stato subito chiuso proprio per la mancanza di tali licenze. Non è andata meglio al titolare di un caseificio della zona di Mascalucia, che è stato denunciato a piede libero per non avere ottemperato all’ordine di chiusura del laboratorio, già a suo tempo sprovvisto delle necessarie autorizzazioni per portare avanti questa attività: tre milioni di euro il valore della merce sequestrata. Infine il sequestro di cinque quintali di prodotti alimentari «made in China» – valore di mercato cinquemila euro – trovati in una rivendita cittadina e, a detta dei militari, a rischio melamina. La discarica, invece, con tanto di attrezzature per lo smantellamento e il ridimensionamento di rifiuti speciali pericolosi, è stata individuata in territorio di Viagrande: denunciata una persona. «Il nostro plauso – ha dichiarato in merito a tale operazione Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons – va alle forze dell’ordine tempestivamente intervenute e che hanno ancora una volta difeso i consumatori da probabili rischi per la salute, derivanti dalla emissione in commercio di prodotti alimentari non certificati, di dubbia provenienza e, addirittura, non identificabili a causa di etichette non a norma, come nel caso dei prodotti cinesi».