Un ragazzo è morto, ed è una tragedia, ma avrebbe potuto essere una strage ancora più vasta quella accaduta oggi a Rivoli, in provincia di Torino, dove il controsoffitto di un liceo scientifico, il Charles Darwin, è crollato, probabilmente perchè ha ceduto un pesante tubo di ghisa all’interno della struttura, crollando addosso ai ragazzi che, nonostante l’intervallo dalle lezioni, si trovavano in parte ancora in classe, nella quarta G. Il bilancio è drammatico: Vito Scafiti, di 18 anni appena, è morto, forse colpito proprio dal tubo di ghisa, altri 17 studenti tutti tra i 17 e i 18 anni sono rimasti feriti. Tre sono gravi, uno gravissimo: Andrea M. rischia la paralisi degli arti inferiori. Sottoposto a intervento chirurgico all’ospedale Cto di Torino e avrebbe riportato una lesione al midollo spinale per una frattura alla schiena che potrebbe aver compromesso le funzioni motorie. Sono migliorate le condizioni delle altre due giovani ferite, Cinzia e Federica, che hanno riportato fratture "di media entità e sono vigili", così come quelle di Iuri, l’altro studente ricoverato in chirurgia in codice giallo alle Molinette: per lui, una doppia frattura lombare e prognosi di 90 giorni. Sulla vicenda la procura di Torino ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo a carico di ignoti. E’ attesa la consulenza tecnica da parte dei vigili del fuoco e sono in corso accertamenti e acquisizioni di documenti. Inoltre, alla provincia di Torino, visto che per legge alle amministrazioni provinciali compete la gestione delle scuole superiori, è affidato il compito di riferire sulla sicurezza del plesso scolastico interessato dal crollo. E la scuola resterà chiusa per il tempo necessario alle verifiche. Ora, insieme alla preoccupazione e alla rabbia dei parenti dei feriti, alla rabbia e al dolore dei genitori di Vito, non si può non interrogarsi sulla sicurezza delle scuole italiane. Nonostante, infatti, all’inizio si fosse pensato a un peso del maltempo e del forte vento che soffia sul Piemonte sulla tragedia, ora è praticamente certo che si sia trattato di un cedimento strutturale. E ci si chiede perchè. I dubbi sulla sicurezza ci sono, e sono tanti. Al punto che la più alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica, parla di "inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici. Sul posto è accorso il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, insieme ai presidenti della Regione, Mercedes Bresso, della Provincia, Antonio Saitta, l’assessore all’Istruzione della Provincia di Torino, Umberto D’Ottavio, al sindaco di Rivoli, Guido Tallone, che non esita a definire con durezza la morte del 18enne come un caso di "morte bianca". La Gelmini ha chiesto la convocazione straordinaria della conferenza unificata per essere certa che gli enti locali facciano quanto di loro spettanza perchè simili tragedie non si ripetano, ma è un dato il fatto che il 75% degli istituti scolastici italiani è a rischio poichè mancano diversi certificati previsti dalla legge, spiega il Codacons. E, ricorda il rapporto Ecosistema scuola 2008 di Legambiente, sono 10.000 le scuole di tutta Italia che dovrebbero essere sottoposte a urgenti interventi di manutenzione in quanto prive di svariati certificati, a partire da quello di agibilità statica. Le scuole italiane che possiedono il certificato di agibilità statica sono meno del 60% e, in Piemonte, il 62% degli edifici scolastici ne è sfornito. Non solo, in Italia le scuole quelle che hanno il certificato igienico-sanitario sono il 71,14% e quello di prevenzione incendi appena il 52,19% e il 23,62% degli edifici scolastici necessitano d’interventi di manutenzione urgenti, mentre solo il 47,11% hanno goduto dimanutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni. Una situazione che punta nuovamente i riflettori sui tagli previsti dal Governo in Finanziaria sulla scuola, che certamente non aiutano i necessari interventi in manutenzione: gli studenti sono nuovamente sul piede di guerra. "Nel 2008 siamo costretti ancora ad assistere alla morte di uno studente e a feriti a causa delle disastrose condizioni in cui versano i nostri edifici scolastici. Siamo scandalizzati, e continuiamo ancora una volta a chiedere un piano straordinario di investimenti per l’edilizia scolastica", dice l’Unione degli Studenti, mentre la Rete degli Studenti medi, pur apprezzando la convocazione della conferenza unificata, punta l’indice contro la Gelmini che "deve prendersi le sue responsabilità: con la finanziaria di quest’anno sono ancora state diminuite le risorse per l’edilizia scolastica, una scelta precisa del governo che non ha a cuore la sicurezza degli studenti e degli insegnanti. Sono anni che non si investe sull’edilizia scolastica e non si può certo dire che la situazione ‘è incomprensibile’".