«Yo-yo ad acqua», ma invece dell’acqua c’è un liquido gommoso, una sostanza chimica che il ministero della Salute ha bandito già dal 2003 etichettandola come pericolosissima e portatrice di malattie che possono degenerare fino alla meningite. Si tratta di giocattoli cinesi, 184.320 dei quali sono stati sequestrati dai militari della guardia di finanza della compagnia di San Giuseppe Vesuviano guidati dal tenente Martone. I giocattoli erano depositati in due locali di circa 100 metri quadrati e conservati dentro 640 scatoloni; probabilmente, stavano per essere messi sul mercato da un commerciante del luogo che stava allestendo i banchi dei prodotti da vendere a Natale. Il valore complessivo è di circa 500mila euro. M.F. di 42 anni è stato denunciato alla Procura di Nola per una serie di violazioni in materia di sicurezza sulla vendita dei prodotti, ma anche per ricettazione. L’ottavianese, infatti, non ha saputo o voluto fornire indicazioni sulla provenienza dei giocattoli, ma i finanzieri sono certi che si tratta di prodotti venuti dall’Oriente. Lo dimostra non solo la scritta «Made in China» e l’assenza del marchio «Ce», ma anche la stessa tipologia dei giochi, in passato più volte sequestrati. Rispetto a quelli originali, che non contengono la sostanza nociva, gli yo-yo costano meno della metà: due euro. Nel 2003 il ministero della Salute ha bandito questi giocattoli che possono portare setticemia, polmonite e persino meningite. In quell’occasione ai carabinieri del Nas fu ordinato il sequestro dei prodotti su tutto il territorio nazionale e il definitivo ritiro dal commercio, con il relativo smaltimento. A stabilire il ritiro dal mercato era stato il Codacons che presentò un esposto alla Procura milanese; l’inchiesta fu affidata al pm Giulio Benedetti. Il magistrato aveva inizialmente disposto il sequestro dei giocattoli ma il gip non l’aveva convalidato. Poi era giunto il provvedimento del ministero della Salute che aveva ordinato ai carabinieri del Nas di disporre il sequestro su tutto il territorio nazionale e di imporre il definitivo ritiro dal commercio e lo smaltimento di questi giocattoli. Ma evidentemente non era bastato, tanto che sul territorio italiano hanno continuato ad essere venduti, illegalmente, da molti negozianti. I finanzieri della compagnia di San Giuseppe Vesuviano spiegano che basta una dose minima per avvertire i sintomi di malore. I giocattoli, poi, sono fragilissimi e spesso si rompono, tra le mani dei bambini che li usano. Di qui il veto del ministero della Salute e l’invito alle forze dell’ordine ad aumentare i controlli, soprattutto in vista delle festività di fine anno. Naturalmente, il provvedimento restrittivo riguarda solo quei giocattoli privi della certificazione europea. L’acqua degli «Yo yo» regolari, infatti, è testata nei laboratori e sottoposta a rigidi controlli. Ma l’attività dei produttori di giocattoli cinesi quasi mai tiene conto della normativa europea. Attraverso canali illegali questi giocattoli sbarcano in Italia e vengono piazzati agli esercenti. Nell’area vesuviana sono molti i commercianti che fanno affari con i rappresentanti della folta comunità cinese che vive tra San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Ottaviano.