Ieri i cittadini romani avranno accolto sicuramente con gioia il fatto che dopo una settimana l’acqua avesse cessato di cadere dal cielo; ma c’è da scommettere che saranno stati meno lieti nell’ accorgersi che a partire dal pomeriggio aveva cessato di fuoriuscire anche dai rubinetti dei loro appartamenti. Infatti, come riportato da tutta la stampa, a partire dalle ore 21,00 di domenica tutta la parte di Roma servita dal serbatoio di Monte Mario è rimasta completamente a secco. Nel momento in cui scriviamo il servizio ancora non è stato ripristinato. La portata del guasto, sia in riferimento al numero delle persone coinvolte, sia con riguardo alla durata del medesimo, porta a porsi non poche domande. Come è possibile che si impieghi tanto tempo a riparare un guasto di questa portata? Si è lavorato anche la notte per porvi rimedio? Come è possibile che l’Acea S.p.A., pur essendosi resa conto del calo di pressione già dalle ore 16,00, non abbia fatto niente in ben 5 ore di tempo per cercare di allertare la gran massa di cittadini coinvolti? Esiste un sistema di monitoraggio almeno per quel che concerne i serbatoio più importanti? Come si vede tutta una serie di interrogativi allo stato senza una risposta, ed è proprio con lo scopo specifico di trovare queste risposte che il Codacons capitolino ha inoltrato una istanza – diffida all’azienda erogatrice romana, al fine di valutare anche se, sussistendo elementi di colpa, non sia possibile aprire successivamente qualche procedimento per eventuale risarcimento del danno. Il Codacons contesta inoltre che ?come annunciato dai vari telegiornali ? sia stata data acqua per un’ora, infatti moltissimi utenti non hanno visto neanche una goccia. Chiede di conoscere l’ora esatta di inizio dei lavori di ripristino, il numero delle squadre impiegate nonché il numero e la qualità dei tecnici addetti ai lavori, la causa del ?disastro? e i provvedimenti adottati. Da segnalare che il numero verde messo a disposizione dall’Acea per conoscere l’esatta dislocazione delle autobotti, ma anche per chiedere qualsiasi tipo di informazione sull’interruzione del servizio idrico, NON RISPONDE. Dal Codacons più volte alcuni operatori, nel corso della giornata di lunedì, hanno infatti provato a contattare l’Acea ma senza alcun risultato. Data la gravità dell’accaduto il Codacons chiede le dimissioni del Presidente Fulvio Vento. Allo stato dei fatti non resta purtroppo che attendere e convocare eventualmente un sciamano per un’eventuale danza della pioggia.