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Acqua, aumenti retroattivi di un anno

Nelle fatture che Salerno Sistemi sta recapitando in questi giorni nelle case dei salernitani aumenta la voce relativa ai costi di depurazione. Una tariffa fissata dall`Ato, l`ente di Ambito Sele, che lo scorso dicembre ha deliberato un rincaro retroattivo di un anno e che adesso si appresta a riscuotere il conguaglio.Le bollette di questi giorni sono quelle dei primi due trimestri del 2008, quindi le prime in cui si applica il rincaro e la prima occasione per recuperare l`arretrato. “ L`aumento deliberato sei mesi fa dall`Ato è di 0,13 euro a metro cubo, ma in questa scadenza di giugno gli utenti si trovano a dover pagare anche l`arretrato dello scorso anno, visto che la decisione fu presa con effetto retroattivo e decorrenza sin dal primo gennaio del 2007. Conti alla mano, ne deriva che su un totale di cento euro il conguaglio tra aumenti e somme giá versate ammonta a circa ventitré euro. Una retroattivitá che non convince il Codacons, che nei prossimi giorni riunirá i suoi avvocati per verificare la legittimitá della procedura e gli spazi per un`eventuale impugnativa.“Riuniremo in settimana l`ufficio legale – annuncia l`avvocato Matteo Marchetti – Chiederemo delucidazioni alla societá e valuteremo se sussistono i presupposti per impugnare la delibera e bloccare l`aumento retroattivo“. “ Il rincaro deciso dall`Ato interessa i cittadini di tutti i comuni serviti dall`impianto di depurazione salernitano.Oltre a Salerno, nell`elenco figurano Baronissi, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Pellezzano, Pontecagnano Faiano, Salerno, San Cipriano Picentino e San Mango Piemonte. A chiedere l`adeguamento tariffario fu la Siis, la societá di gestione del depuratore, a cavallo tra la vecchia presidenza di Achille Mughini e quella attuale di Ferdinando Argentino. L`istanza fu portata l`11 dicembre all`ordine del giorno dell`assemblea dell`Ato, che la approvò dando via libera alla successiva delibera del consiglio d`amministrazione, datata 19 dicembre.La stessa Siis chiese che il rincaro fosse applicato sin dal gennaio 2007, per coprire almeno in parte le perdite sancite dal consuntivo dell`anno precedente, legate in particolare alle “negativitá e passivitá determinate dalla gestione del depuratore dell`area salernitana“.Il presidente Argentino, appena subentrato al predecessore Mughini, spiegò che se le misure richieste non fossero state accolte vi sarebbe stata “la necessitá di procedere ad un`ennesima ricapitalizzazione o ripiano delle perdite, con danni che si rifletterebbero sui soci“. E ancora più drastico fu il vice presidente dell`Ato, Giuseppe Parente:“Oggi si è di fronte ad un bivio molto netto, o si interviene come proposto oppure la Siis va in liquidazione. Il percorso è obbligato: occorre addebitare l`onere ai Comuni dell`area del depuratore di Salerno, attraverso l`incremento della quota della tariffa relativa alla depurazione“. “ La proposta passò con tre voti contrari (quelli dei rappresentanti di Acerno, Giffoni Valle Piana e San Cipriano Picentino), l`astensione di Roccadaspide e il voto favorevoli degli altri 76 presenti.Secondo le intenzioni avrebbe dovuto consentire alla Siis di “ridurre le perdite per l`esercizio in corso“ e raggiungere “il pareggio, per gli anni a venire, del singolo segmento industriale“. Tuttora restano però i problemi che la societá di gestione dell`impianto sconta nei rapporti con le amministrazioni comunali, che in molti casi riscuotono i soldi delle bollette idriche ma non pagano alla spa i canoni del servizio. Carte alla mano, il presidente Argentino conta di vantare dai Comuni un credito di circa quattordici milioni di euro, per oneri di depurazione dovuti e non ancora versati.

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