Adusbef e Codacons, che ribadiscono quanto sia esigua la multa comminata dall’Antitrust ai petrolieri, proporranno un’azione di risarcimento danni, pari a 7000 mld, per gli indebiti profitti percepiti dalle compagnie petrolifere. Le stesse interverranno, a fianco dell’Authority, per opporsi al ricorso dei petrolieri, dopo la multa di 640 mld, al Tar Lazio. Le associazioni però non si fermano qui e perseverano nella battaglia al caro-benzina, prima di tutto invitando i consumatori a boicottare i dsitributori Agip e Ip, ricordando che l’Agip è una controllata dell’Eni, dove è azionista di maggioranza il Ministero del Tesoro, società condannate e colpevoli anche loro dell’accordo di cartello accertato dall’Antitrust. Ecco dunque la soluzione, semplice, che le associazioni sposano contro il caro-benzina e che sta circolando in questi giorni in rete: Problema: in meno di un anno i prezzi della benzina e derivati del petrolio sono saliti di circa il 30%: Causa apparente: l’aumento del prezzo dei barili di greggio incide ma è secondario: Causa reale: la mancanza di competitività nel settore delle aziende petrolifere, ossia si sono messi d’accordo sui prezzi violando le norme della libera concorrenza e dell’Antitrust. Causa ultima: mancanza di rispetto dei consumatori. Soluzione proposta: utilizzare il potere decisionale dei consumatori per forzare un abbassamento dei prezzi basandosi sul seguente piano: 1) dividere i distributori italiani in due gruppi, per esempio: gruppo A ? Agip e Ip e gruppo B ? tutti gli altri; 2) prima fase del piano: continuare a rifornirsi boicottando tutti i distributori del gruppo A, quindi utilizzando tranquillamente l’auto avendo solo l’accortezza di evitare rigidamente Agip e Ip; 3) queste compagnie devono sapere che saranno boicottate finchè il prezzo della benzina non scenda ad un prezzo al massimo del 5% superiore a quello dell’anno precedente; 4) se noi consumatori saremo capaci di portare a termine coerentemente questa protesta non ci sarà dubbio che queste due compagnie dovranno ascoltare le nostre ragioni agendo suoi prezzi. Inizierà allora la fase successiva: 5) quando Agip e Ip avranno abbassato i prezzi compreremo solo nelle loro stazioni di servizio. Questa fase sarà molto rapida o nulla perché immediatamente le altre compagnie si adegueranno ai ribassi per non perdere mercato, 6) conclusione: il piano è semplice e può funzionare, il vero problema è mettere d’accordo milioni di persone, è una protesta in cui nessuno ha niente da perdere, pensateci, al massimo queste due compagnie pagheranno lo scotto senza risultati.