Incidente o attentato? Ancora non vi è risposta definitiva al disastro aereo che ieri ha di nuovo colpito New York a distanza di due mesi dagli attentati dell’11 settembre, ma l’ipotesi più probabile è quella dell’incidente, confermata anche (secondo note di stampa odierne) dalle scatole nere del velivolo.
Paradossalmente la motivazione dell’incidente renderebbe molti più tranquilli, ma non si può dimenticare la sicurezza dei trasporti intesa come manutenzione degli aeroplani, finalizzata ad evitare incidenti come quello di ieri.
Il CODACONS, assieme all’Associazione Utenti del trasporto Aereo, Marittimo e Ferroviario, in attesa di certezze sulle cause del disastro, chiede ufficialmente all’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) e alla Direzione Generale dell’Aviazione Civile del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il fermo cautelativo di tutti gli AIRBUS A-300 presenti negli scali italiani, di qualsiasi compagnia, sia quelli in partenza che quelli che effettuano brevi scali sul territorio italiano. E’ necessario, sostengono le due associazioni, effettuare una verifica straordinaria della manutenzione di tutti gli AIRBUS A-300, per garantire agli utenti del trasporto aereo un servizio sicuro ed evitare incidenti che, come quello di ieri, causano la morte di centinaia di persone. Tutto ciò si rende ancor più necessario, sostiene il CODACONS, considerando che questo è il sesto incidente tragico che coinvolge l’AIRBUS. Nel settembre 1992 ci fu lo schianto di un Airbus A-300 pakistano su una montagna del Nepal, un altro incidente ci fu poi nel ’94, quando un Airbus a-300 taiwanese cadde in Giappone; il terzo nel ’97 a danno di un velivolo indonesiano, il quarto nel febbraio ’98 a danno di un aereo taiwanese; nell’agosto 2000 un Airbus precipitò nel Bahrein. Incidenti che hanno provocato centinaia di vittime.