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ALITALIA: ALL’ARROGANZA DEL GOVERNO E DEGLI IMPRENDITORI RISPONDIAMO CON LA CARTA BOLLATA

Un primo ricorso di urgenza sarà presentato al Tribunale civile ex art.700 cpc, e alla Commissione Europea, per impedire lo smembramento della Alitalia in due società, una in cui convergeranno debiti e cittadini e l’altra in cui convergeranno le poche ricchezze della società come regalo ai 16 imprenditori che si sono “sacrificati” per la sopravvivenza del marchio di bandiera.

Il ricorso – proposto dal CODACONS, che ha acquistato un pacchetto di azioni della Alitalia, e dalla Associazione utenti del Trasporto Aereo – solleva i seguenti problemi:



1) la illegittimità, anche se autorizzata da una legge – che sarebbe per questo incostituzionale – dello smembramento in due della società senza che ciò sia approvato da una assemblea degli azionisti ma per decisione del solo cda.

Si tratterebbe, infatti, di una decisione di carattere così eccezionale e straordinario da non potere certo rientrare nella competenza dell’organo di gestione. E` assurdo, oltretutto, che il cda autorizzerà l`accesso ad una procedura indefinita ed indeterminata che verrà decisa il giorno prima dal governo, senza possibilità di un esame attento ed approfondito.

Il codacons segnala la pericolosità della strumentalizzazione politica in atto sui componenti del cda, i quali non saranno in grado di prendere delle decisioni nell`interesse dei propri rappresentati, andando in realtà solo a favorire la nuova società neocostituita, ed in particolare gli interessi di alcuni imprenditori privati



2) il passaggio delle attività della società a terzi – i 16 imprenditori – con esclusione degli azionisti, veri proprietari di quei beni, è illegale se operata prima del fallimento (o simile) e costituisce una espropriazione di diritti fondamentali economici e costituzionali ai danni di migliaia di azionisti.


3) evidente violazione sostanziale dell`art. 41 della costituzione, relativamente al principio della libera concorrenza: al governo è riconosciuto un potere di indirizzo economico che è una funzione politica generale, che nella fattispecie sta utilizzando illegittimamente per sopperire alla carenza di potere che gli spetterebbe legittimamente come azionista (avendo il Ministero dell`Economia e delle Finanze il 49,9% del capitale sociale)


4) la permanenza dei debiti in una società non operativa e il vantaggio così concesso alla nuova società sanata – a spese dei risparmiatori – è illegale rispetto ai diritti dei risparmiatori che hanno acquisito azioni e obbligazioni che non possono essere annullati se non dal mercato o da un fallimento che consenta almeno il rimborso pro quota delle stesse a fronte della vendita dei beni e utilità possedute dalla società ai terzi. Tutto ciò viola gravemente gli interessi degli azionisti e consumatori che detengono crediti consistenti verso la vecchia società, che subirà stravolgimenti importanti ed irreversibili, e di tutti gli utenti della società aerea che hanno già azionato dei diritti verso la compagnia. Il risultato finale della nuova procedura di cui il cda chiederà di poter aderire sarà una abnorme ed irreparabile danno degli interessi e diritti della due anzidette categorie, che vedranno confluire il proprio buon diritto dentro ad un contenitore (bad society) dal quale non uscirà più nulla.


5) la stessa operazione è illegale perché danneggia la concorrenza e i consumatori avvantaggiando sul mercato la “nuova“ Alitalia rispetto alle altre compagnie con “aiuti di Stato” vietati dalla UE. Una compagnia aerea che dovrebbe fallire, e dunque rimettere sul libero mercato rotte, etc, viene invece artificialmente “tenuta in vita“, a danno di tutte le compagnie aeree concorrenti, e dunque del libero mercato, dei prezzi e degli interessi dei consumatori e degli utenti. Inoltre, l`accordo con Air One formalizza una oramai inaccettabile situazione di oligopolio su alcune rotte nazionali, come la Roma-Milano, che porta a un livello di prezzi di biglietti scandaloso e inaccettabile


6) egualmente illegale è il far carico allo Stato, ossia a tutti i cittadini, dei debiti, esuberi e altre passività della società


7) circa la ventilata possibilità di assorbimento di alcuni esuberi alle Poste, al Demanio e all`Agenzia delle Entrate, questa costituirà un ulteriore gravissimo danno a tutti i cittadini italiani: porterà a bloccare nuove assunzioni di personale qualificato in tali enti, e quindi un danno per eventuali lavoratori che non potranno trovare l`occupazione per la quale sono qualificati ed un danno per tali enti costretti ad assorbire personale con altre qualifiche a volte incompatibili, oltrechè, probabilmente, una violazione dei diritti anche dei lavoratori così “spostati“.



Il ricorso – proposto sulla base delle norme che tutelano gli azionisti nel codice civile e sulla base dell’art. 40 del codice del consumo – mira a inibire o annullare la delibera del cda che Alitalia si accinge a adottare venerdì.

Un secondo ricorso sarà presentato al TAR del Lazio per sospendere la delibera del Consiglio dei Ministri che autorizza l’operazione ai danni degli azionisti.

“Di fronte all’arroganza del Governo e della società – ha dichiarato l’avv. Carlo Rienzi presidente del CODACONS – unica strada è appellarsi alla Giustizia italiana e Europea. Non siamo contro il salvataggio della compagnia ma qui si stanno solo distruggendo i diritti di tanti per fare un enorme regalo a 16 fortunati imprenditori che non nemmeno avranno il rischio di impresa nell’operazione”.

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