La crisi Alitalia continua a penalizzare l`operativo della compagnia mentre il piano di salvataggio (tra le polemiche politiche sui potenziali esuberi) resta in stand-by in attesa dei ritocchi alla Marzano e di una svolta nella caccia al partner internazionale. Una partita che vede oggi in pole position Lufthansa sul cui tavolo in queste ore sarebbe arrivato già un dossier informale messo a punto da Banca Intesa. E su tutta la vicenda pesa la spada di Damocle di una denuncia del Codacons per bancaraotta fraudolenta. L`attesa prolungata di una soluzione continua però a frenare il business: Alitalia – secondo i dati dell`Associazione delle aerolinee europee – ha perso il 16,4% di passeggeri nel primo semestre 2008 rispetto allo lo stesso periodo dello scorso anno. Un dato ancor più preoccupante se si considera che la capacità di posti offerta – dopo l`austerity del piano Prato – è diminuita “solo“ del 10,3%. Le cose sono andate ancora peggio prendendo come unità di misura solo il mese di giugno. In questo periodo il calo dei passeggeri è stato del 21,7% a fronte di una riduzione del 14,4% della capacità . Le cose sono andate molto meglio per Air One che da inizio anno (in parte grazie anche ai guai della Magliana) ha visto salire del 12,5% i biglietti venduti con un aumento del 6,4% dei posti disponibili. In attesa dell`intervento del governo sul fronte normativo – atteso per fine mese destinato ad adattare la Legge Marzano al caso Alitalia – l`advisor Banca Intesa continua a lavorare sulla cordata italiana e i partner estero per il gruppo. Quest`ultimo è oggi il fronte più caldo. Anche perchè diversi dei potenziali soci industriali italiani (Roberto Colaninno in testa) avrebbero condizionato il loro impegno all`alleanza internazionale. Banca Intesa non a caso, pur consapevole di non poter chiudere un accordo in poche settimane, ha iniziato a sondare il terreno con Lufthansa, da molti ritenuto il partner più interessante anche perché disposto a scommettere sulla Malpensa. E non a caso i primi contatti con la compagnia di Wolfgang Nayrhuber sarebbero partiti grazie anche ai buoni uffici di Giuseppe Bonomi, numero uno della Sea che ha appena firmato una partnership con Francoforte. Un primo dossier informale sarebbe già stato spedito al board tedesco che però anche ieri – come ha fatto Air France – ha negato contatti con Alitalia. Sul fronte politico, in attesa della Marzano-bis, continua la polemica sugli esuberi potenziali. “Ce ne saranno meno dei 7mila di cui si parlava all`epoca di Air France“, ha detto ieri Silvio Berlusconi, che, alla ricerca di un atterraggio politicamente e sindacalmente morbido, continua a far circolare la leggenda dei 7.000 esuberi del piano francese. Affermazione contestata da Pierluigi Bersani: “Si tratta notoriamente di una menzogna – ha detto ieri il ministro ombra dell`Economia – . Gli esuberi previsti da Parigi erano 2.150 e non c`era previsione alcuna di “bad company“. Anch`io penso che serva un partner internazionale, ma lo si era già trovato. E se rimarrà lo schema new-bad company qualcuno sarebbe destinato a pagare e qualche altro a guadagnare. Non mi sembra una prospettiva accettabile“.