In estate aumentano i disturbi gastrointestinali causati da alimenti contaminati da microrganismi, le cosiddette infezioni, o da sostanze tossiche prodotte dagli stessi microrganismi (intossicazioni). Se nella preparazione o conservazione degli alimenti, infatti, si trascurano le norme igieniche e le corrette procedure per il mantenimento della catena del freddo, l`aumento della temperatura esterna favorisce la moltiplicazione di batteri.
L`ultima segnalazione in ordine di tempo ci arriva questa mattina da un villaggio turistico a Baia di Conte (Alghero): da sabato si sarebbero registrate tra gli ospiti del villaggio 18 persone con disturbi gastrointestinali. Ma le segnalazioni giungono anche per ristoranti, bar e chioschi sulle spiagge e riguardano tutte le principali località turistiche.
Il Codacons ha chiesto, quindi, ai Nas di procedere a ispezioni a tappeto in tutta Italia.
Ecco alcuni preziosi consigli per tutelarsi dai rischi alimentari estivi:
1) Gelati in spiaggia. A differenza dei cibi congelati, quelli surgelati, hanno dei cristalli di ghiaccio più piccoli, microscopici che, proprio per le loro dimensioni, non producono danni alle pareti delle cellule del prodotto. Se, quindi, notate che l`alimento ha dei cristalli di ghiaccio più grandi, della brina, questo può essere un sintomo dell`interruzione della catena del freddo. Insomma, se il gelato perde la sua compattezza e cremosità e diventa come la brina: buttatelo! Nel caso del classico bastoncino di crema ricoperto di cioccolato si può notare la fuoriuscita della crema dall`involucro.
2) Bibite. Non acquistate bottiglie d`acqua o bibite lasciate sotto i raggi del sole. L’aumento della temperatura di una bibita determina una crescita batterica anomala che causa disturbi intestinali come la gastroenterite. I contenitori di plastica, inoltre, sotto il sole rilasciano sostanze chimiche che vengono poi assimilate dal nostro organismo. Ricordate, infine, che anche le bibite hanno una scadenza: controllatela! Molti chioschi estivi, per smaltire le rimanenze dello scorso anno, vendono bibite già scadute.
3) Frutti di mare. Non acquistate pesce e frutti di mare di dubbia provenienza e prendete cozze e vongole solo se contenute in confezioni sigillate e avvolte da una retina di plastica e con un`etichetta che indica peso e scadenza dei frutti di mare. Ricordate che i frutti di mare possono essere conservati al massimo per 4 giorni, alla temperatura di 6°C, quindi, in frigorifero. Per il pesce ricordatevi di analizzare sempre anche il colore, l`odore e l`aspetto generale.
4) Ristoranti. A pranzo, specie nei ristoranti che non conoscete, diffidate dei carrelli con cibi freddi, conservati a lungo a temperatura ambiente, specie se con gelatine, creme, maionese, mascarpone, salse e uova.
5) Congelatori. Nei bar e nei negozi non acquistate prodotti se il congelatore è stracolmo di roba. Per una corretta conservazione, infatti, i prodotti non devono mai superare un certo carico. Meglio, poi, i freezer con gli sportelli chiusi (solitamente verticali).
6) Occhio all`apetto! Controllate che non ci sia brina all`esterno delle confezioni surgelate, è indice di un cattivo mantenimento. Buttate i cibi le cui confezioni presentano un rigonfiamento. Prestate attenzione, in particolare, ai prodotti freschi come latte, mascarpone, creme?;
7) Igiene. Non consentite al negoziante di toccare il prosciutto con le mani: esistono le apposite palette. Stesso discorso se chiedete un panino al bar o se vi servono una bibita prendendo il bicchiere dall`alto. Se poi il negoziante serve i clienti ma sta anche alla cassa, chiamate i vigili!
8) Ambulanti. Non acquistate nessun prodotto deteriorabile da carrettini ambulanti, solitamente privi di celle frigorifere adeguate alla conservazione degli alimenti.
9) Scadenze. Controllate sempre la data di scadenza di tutti gli alimenti.
10) Segnalate e chiedete i danni. Denunciate tutte le situazioni anomale alle Forze dell`ordine della zona. Se nel villaggio turistico o nell`albergo in cui siete, contraete una intossicazione alimentare, rivolgetevi al Codacons per chiedere i danni.