NEL POMERIGGIO di ieri non era ancora finita l`odissea per i passeggeri del treno Milano-Lamezia Terme che sabato sera hanno dovuto interrompere il loro viaggio in seguito all`uscita dai binari (in termini tecnici, uno sviamento) di due vagoni, uno adibito al trasporto dei passeggeri e uno a quello delle vetture al seguito. Il fatto, avvenuto intorno alle 22, a Brignole non ha fortunatamente provocato feriti: i 122 passeggeri del treno sono stati fatti scendere a binario 8 e accompagnati in stazione, dove sono stati radunati nell`atrio. Cento di loro sono ripartiti intorno alle 2: le loro carrozze e la bisarca sulla quale erano sistemate le loro macchine sono state agganciate al convoglio successivo. Ma, nel corso del viaggio, hanno dovuto fronteggiare un altro piccolo intoppo: “Siamo rimasti fermi un`ora e mezza nei pressi di Battipaglia – racconta un protagonista del rocambolesco viaggio – Il nostro arrivo a Lamezia è previsto per le 17: speriamo che l`orario venga rispettato“. Gli altri 22 viaggiatori, e cioè i proprietari delle auto collocate sulla bisarca deragliata, hanno scelto di non ripartire subito e di rimanere in città . Hanno trascorso la notte di sabato in albergo a Genova a spese di Trenitalia e sono partiti per le loro destinazioni ieri intorno alle 22 con le loro auto. Nella stazione di Genova Brignole la mattinata di ieri ha visto impiegati inizialmente solo tre dei quattro binari disponibili. Il quarto, quello interessato dallo sviamento dell`altra sera, è entrato in funzione alle 15.30 circa. Per quanto riguarda le cause dell`accaduto, Trenitalia ha avviato un`inchiesta amministrativa che comprenderà tutte le verifiche tecniche del caso. Possibili accertamenti delle Ferrovie potrebbero riguardare sia il cosiddetto “armamento“ a terra sia le due carrozze sviate e, a disposizione dell`autorità giudiziaria resta anche la Polizia ferroviaria. Intanto il Codacons ha definito “gravissimo“ l`episodio di sabato. Carlo Rienzi, presidente dell`associazione, ha invitato gli sfortunati passegeri a chiedere un risarcimento “non solo per i disagi e i conseguenti ritardi, ma anche per lo stress subito“.