Oggi, nella giornata dello sciopero nazionale della scuola, anche a Catania si svolge un’azione di protesta contro la riforma Gelmini. La manifestazione cittadina prenderà le mosse alle 9,30 da piazza Roma. Ne sono promotori i Cobas Scuola, il Comitato di sostegno alla scuola e i collettivi studenteschi catanesi; hanno aderito i Giovani comunisti, Prc, comitato di difesa della scuola pubblica. Ma ovviamente le adesioni sono aperte fino all’ultimo minuto.
«La scuola pubblica sta per essere definitivamente smantellata», sostengono i promotori dello sciopero, i quali protestano contro o tagli alla spesa della scuola rimarcando che nel nostro Paese, secondo una stima Ocse, la spesa per l’istruzione e la ricerca era già grandemente al di sotto dei livelli europei. Sono previsti inoltre tagli al personale docente ed Ata (147mila lavoratori da «eliminare» in 3 anni). E, com’è noto, si contesta anche il ritorno al maestro unico con l’eliminazione del tempo pieno (risparmio di 87.000 insegnanti.
Alcuni dei tanti motivi del malcontento: 200 scuole verranno abolite (quelle sottodimensionate e con meno di 500 alunni); sarà ridotto il numero degli insegnanti di sostegno per gli alunni diversamente abili; di conseguenza aumenterà il numero di alunni per classe; saranno accorpate e ridotte le materie di insegnamento e le ore di lezione con ripercussioni negative sulla qualità della didattica, sul diritto allo studio, sull’integrazione degli alunni con disabilità e migranti. Il personale sarà assunto direttamente dai dirigenti scolastici con scarse garanzie di trasparenza delle operazioni. In particolare in Sicilia nel prossimo triennio si prevedono 15.000 posti in meno, dei quali 3.500 solo a Catania, dove quest’anno si sono persi 650 posti rispetto al 2007/08. Di questi, 241 riguardano il sostegno con grave danno per gli alunni diversamente abili che si sono visti ridurre l’orario di presenza dell’insegnante di sostegno a sole 4,5 ore alla settimana.
Anche il Codacons si unisce al coro della protesta. Il segretario nazionale Francesco Tanas ribadisce il no anche da parte dei consumatori. «Un no – sostiene Tanasi – confermato quotidianamente dalla massicce richieste di adesioni al "Comitato nazionale Insegnanti e Genitori Vittime della Gelmini" che pervengono alle sedi Codacons. "Chiediamo – ha aggiunto – a tutte le scuole, agli insegnanti, agli studenti e al personale di rispettare un simbolico minuto di silenzio per la scuola agonizzante oggi alle ore 10". Inoltre è in preparazione un ricorsi contro la legge Gelmini, per sollevare una questione di legittimità costituzionale.