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Ancora in frenata: Euribor a tre mesi a quota 5,32%

Roma.  I tassi sui prestiti interbancari scendono in Europa, con una boccata d’ossigeno determinata dal via libera al piano anticrisi dell’Unione europea e dall’annuncio di nuove iniezioni di liquidità in dollari da parte delle banche centrali. Il tasso interbancario in euro a tre mesi è sceso al 5,32% dal 5,38% del 10 ottobre, quello a un mese è passato al 5,02% dal 5,12%, mentre l’Euribor a una settimana è diminuito per il terzo giorno consecutivo, perdendo 26 punti base, il massimo da dicembre 2007, sottolinea Bloomberg. Il tasso è passato dal 4,63% al 4,37%.
Ma non basta per riportare serenità. Mentre Draghi auspica che l’Euribor scenda al di sotto del 5%, interviene il Codacons per il quale è necessario tutelare i risparmiatori colpiti dal crac Lehman Brothers e aiutare le famiglie «che sono in difficoltà con il pagamento dei mutui».
Scrive il Codacons nel documento presentato al governo: «Il Consiglio dei ministri varerà i provvedimenti decisi ieri dai capi di Stato dei 15 Paesi della zona euro, provvedimenti utili per stabilità al sistema, ma nulli al fine di aiutare le famiglie in difficoltà che in questi mesi hanno pagato per prime il prezzo della mancanza di fiducia tra le banche, come dimostra l’aumento senza precedenti dei tassi Euribor».
Secondo il Codacons, ora è necessario «garantire non solo le banche, ma anche i risparmiatori che hanno acquistato titoli, anche indirettamente, di società fallite. Ricordiamo, ad esempio, che ci sono 40.000 risparmiatori che hanno investito, spesso senza nemmeno saperlo, in Lehman Brothers». In questo caso, «chiediamo allo Stato di garantire il rimborso dei titoli alla scadenza».
I consumatori chiedono all’esecutivo anche di «aiutare le famiglie che sono in difficoltà con il pagamento dei mutui, sia emanando il regolamento attuativo che consentirà di poter sospendere il pagamento del mutuo per diciotto mesi, sia prevedendo la possibilità di acquistare direttamente dalle banche i mutui in sofferenza, in applicazione del principio della portabilità, facendosi poi restituire dalle famiglie, a tassi agevolati, i soldi versati».
 

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