Ancora una fumata nera per il Superenalotto. Nessun 6, nonostante il record di combinazioni giocate che hanno superato quota 82 milioni (quasi tre milioni in più di martedì), facendo volare il jackpot a quota 91,3 milioni di euro. Una cifra stratosferica pari a 180 miliardi delle vecchie lire. Ma la febbre del gioco non ha lasciato a bocca asciutta due giocatori a Pioltello, in provincia di Milano, e a Cagliari che, azzeccando il 5+, hanno portano a casa «solo» (si fa per dire!) la somma di 1.423.140,39 euro. Due vincite, comunque, lontanissime dal montepremi da nababbi in palio domani che sfiora i 100 milioni di euro, la cifra più alta in assoluto nella storia dei giochi italiani che distanzia di oltre 20 milioni il vecchio record del Superenalotto, «appena» 71,7 milioni vinto a Milano nel 2005.Cifre da capogiro che perfino un giocatore come Enzo Ghinazzi, in arte Pupo (nella foto), ritiene eccessive. «Lo Stato dovrebbe mettere un tetto al montepremi» dice Pupo, raggiunto al telefono che sposa la proposta avanzata qualche giorno fa dal Codacons: un tetto al jackpot e uno alle giocate per tutelare i cittadini dalla febbre del gioco. «Cifre così alte sono la rovina degli impiegati a 1500 euro al mese che, specialmente in un periodo di crisi economica come questo, si illudono di poter cambiare la loro vita» dice Pupo che giura di non aver mai giocato né al Lotto né al Superenalotto. «Ma come si fa a correre dietro a una possibilità su 622 milioni 614mila 630 di vincere?» si chiede Pupo. lu.ma.