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ANNUNCI SU PREZZI E CAROVITA: INTESACONSUMATORI NON CREDE AI SOLITI SPOT DI UN GOVERNO INERTE



Il sottosegretario alle Attività Produttive,Giovanni dell’Elce,dopo 3 anni di totale inerzia del Governo per contrastare l’emergenza prezzi,ha annunciato l’ennesimo spot estivo governativo in merito ad improbabili blocchi delle tariffe,come quello effettuato 2 anni fa dal Premier i cui effetti non furono affatto registrati dai consumatori. Come si può vedere dall’allegata tabella,le liberalizzazioni finora effettuate (a parte il settore della telefonia fissa e mobile, che partiva però da prezzi elevatissimi),non ha portato quei vantaggi sensibili nelle tasche dei consumatori,mentre le decisioni dell’attuale Governo,come la famigerata legge ?salvacompagnie?,ha portato a rafforzare monopoli,oligopoli e cartelli,offrendo il più cattivo degli esempi,ossia chi fa cartello viene salvaguardato.

Il protetto (dal Governo Berlusconi-Marzano) settore RC Auto infatti,guida la classifica degli scandalosi rincari, pari al 131,1 per cento a 10 anni dalla liberalizzazione; segue con l’86 per cento il gas per bombole; tallonato dai medicinali (+ 48,2 per cento in 9 anni),seguito a sua volta dai servizi bancoposta,rincarati del 40,1 per cento in 6 anni. Benzina e gasolio hanno registrato aumenti consistenti pari al 38,3 e 37,1 per cento,mentre voli aerei nazionali,pane,zucchero e latte,hanno subito aumenti superiori al 30 per cento. Gli affitti hanno registrato rincari del 19,6 per cento dal 1998,la carne del 20,9 per cento,mentre gli utenti dell’Industria elettrica,hanno subito aumenti del 22 per cento dal 1999; quelli del gas del 4,6 dal 2000. Per non parlare del settore bancario,i cui aumenti dal 1 gennaio 2002 sfiorano il 30 per cento (ma le tariffe bancarie,sono sempre state libere !).Le uniche diminuzioni sono avvenute nel settore della telefonia fissa (-45 %) e mobile (-33 per cento).

Il Governo piuttosto che effettuare la politica dell’annuncio estivo,farebbe bene ad intervenire nei settori dove i prezzi sono più cresciuti,imponendo,ad es. al settore assicurativo, di restituire agli utenti quanto indebitamente incassato (sentenza Antitrust) con una diminuzione delle polizze obbligatorie dal 12 al 18 per cento,facendo restituire così agli assicurati da 70 a 125 euro a polizza.

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