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APPALTI: SEMAFORI TRUCCATI, 4 ARRESTI E SEQUESTRI IN 16 COMUNI

Truccavano i semafori e le gare d’appalto per piazzare quel diabolico apparecchio, il T-Red, sulle strade di quei comuni d’Italia che, andando in cerca di sicurezza stradale, contravvenzione dopo contravvenzione hanno riempito le casse e svuotato le tasche degli automobilisti. Che ora, a migliaia, secondo il Codacons, potranno chiedere di annullare le multe. Un’associazione per delinquere, sostiene la procura di Milano. Un ”cartello” occulto che, con la complicita’ di funzionari comunali o di comandanti della polizia municipale incastrati da email, ”promuoveva, organizzava e coordinava l’attivita”’ per garantirsi e ”favorire l’acquisizione di contratti con enti pubblici”. Il loro fine, scrive il gip, non era la sicurezza stradale, e difatti il vigile elettronico non finiva in prossimita’ di asili o giardini pubblici, ma veniva piazzato su vie a scorrimento veloce, garantendo di conseguenza maggiori incassi dalle multe. Un’operazione scoperta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Milano che ieri ha eseguito 4 misure di custodia cautelare (3 arresti domiciliari e una carcerazione) nei confronti di altrettanti amministratori di imprese che fornivano agli Enti locali i dispositivi elettronici per la rilevazione di infrazioni al codice della strada, tra cui anche i cosiddetti ”T-RED”. Le accuse mosse agli arrestati sono l’associazione a delinquere e la turbativa di commesse pubbliche: sarebbero state accertate manipolazioni di appalti di 29 comuni ubicati sull’intero territorio nazionale. In alcuni casi, in accordo con gli amministratori pubblici, venivano invitate alla trattativa privata per l’affidamento della fornitura delle telecamere e degli autovelox soltanto le imprese affiliate al cartello gestito dagli arrestati; in altri casi, invece, venivano inseriti nei bandi di gara requisiti tali da escludere di fatto le aziende estranee al cartello. Secondo la ricostruzione dei fatti, i Comuni non acquistavano direttamente i dispositivi elettronici e li noleggiavano, remunerando le imprese fornitrici con una percentuale sulle contravvenzioni elevate grazie ai dispositivi opportunamente tarati dalle aziende vincitrici degli appalti. Avrebbero quindi posizionato le apparecchiature non in zone ”sensibili” (scuole, giardini pubblici), ma presso strade a scorrimento veloce, allo scopo di garantirsi una maggiore remunerativita’. Contestualmente agli arresti, in sedici comuni (ubicati nelle province di Milano, Como, Varese, Novara, Livorno, Mantova, Viterbo, Roma, Pisa, Firenze, Pistoia, Venezia, Modena, Benevento e Ferrara) le Fiamme Gialle hanno sequestrato, su decreto del p.m. titolare delle indagini, dott. Alfredo Robledo, altri dispositivi elettronici (T-RED, autovelox ed autobox). Gli accertamenti hanno riguardato ben 130 Comuni, sono state denunciate 21 persone: oltre ai 4 arrestati (per cui si procede anche per subappalto irregolare), risultano iscritti nel registro degli indagati 17 pubblici ufficiali, responsabili nei vari Comuni delle gare di appalto. Per 4 di loro, sono stati contestati anche l’abuso di ufficio e il peculato.
 

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