Il Codacons ha svelato i segreti del progetto di raddoppio della base americana di Vicenza e sono tali da destare gravi sospetti sulle ragioni per cui Prodi e Parisi avevano tentato disperatamente di negare la visione degli atti del procedimento. Ecco cosa scrive la relazione degli esperti della Regione Veneto a proposito del rischio elevato di inquinamento delle falde che forniscono acqua potabile a tutta la provincia di Padova: “L`alta e media pianura vicentina, sono caratterizzate da un patrimonio idrico sotterraneo di importanza a livello europeo; gli acquiferi della zona, infatti, costituiscono la fonte di approvvigionamento idrico per la maggior parte del territorio provinciale vicentino e contribuiscono ad alimentare la rete acquedottistica di buona parte della Provincia di Padova (Arpav 2000)… Gli acquiferi della zona nord di Vicenza risultano in stato di `sofferenza` per quanto riguarda la qualità delle acque erogate. Ciò dipende essenzialmente da inquinamenti provocati da sostanze come i solventi, la cui origine viene fatta risalire agli ani `70, e da inquinanti derivanti dalla attività agricola e zootecnica ( nitrati e pesticidi). …†In punto poi di “vulnerabilità degli acquiferi†la Relazione conclude affermando che “alla falda acquifera superficiale viene attribuita una vulnerabilità potenzialmente media e medio-alta essenzialmente a causa della limitatissima soggiacenza del suo livello†E più avanti la relazione è ancora più severa circa il progettato tunnel di due km. Che dovrebbe correre a una profondità di 30-50 metri, laddove la stessa Relazione degli esperti della regione Veneto ritiene “ammissibili con il deflusso sotterraneo locale strutture interrate isolate, che raggiungano profondità massima di circa 4 metri rispetto al piano di campagna†Ma c`è di più: se si legge quanto scritto dal commissario Costa nella sua nota di prescrizioni del novembre 2007 si vede che la base non può essere progettata se non ponendola a ovest della pista con ingresso a nord, tant`è che la Vinca regionale si intitola proprio “progetto ovestâ€, ma – e su questo dovrà ora indagare la Procura della Repubblica cui il Codacons inoltrerà lunedì gli atti – nel testo si scrive e valuta solo il progetto ad est della pista con la conseguenza che l`appalto dei lavori è stato fatto su un progetto per il quale manca ancora la Valutazione di Incidenza Ambientale. Oggi sui giornali il Commissario Costa afferma di non essere stato coinvolto nel processo al Tar del Veneto, ma dice il falso: in data 3 settembre 2007 il ricorso è stato proprio a lui notificato ma lui ha fatto finta di nulla e nemmeno si è presentato in giudizio, anche perchè avrebbe dovuto bocciare l`autorizzazione data dal Generale Resce del ministero della Difesa che autorizzava la realizzazione delle opere senza avere in mano il progetto alternativo da lui richiesto sul lato ovest della pista. Sempre il Ministro La Russa sulla stampa difende a spada tratta l`appalto dei lavori dati a trattativa privata a due coop rosse e non accenna minimamente alla sentenza del Tar che impone una gara pubblica. “Se il Ministro La Russa farà appello al Consiglio di Stato – ha commentato l`avv. Carlo Rienzi presidente del Codacons – si prepari a giustificare un appalto milionario dato senza gara e comunque rinvierà una definitiva e inevitabile nuova bocciatura: farebbe meglio a favorire una consultazione popolare sul raddoppio della base , sentendo anche chi vive nella provincia di Padova e rischia di rimanere senza acqua potabile, base che gli americani possono tranquillamente trasferire in Germania senza offendersi certo con il Governoâ€.