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“ARIDATECE LE MIGNOTTE…“






Un coro unanime quello di ieri e oggi al telefono dell’ Osservatorio sui programmi TV del CODACONS : ?aridatece le mignotte??, quelle garbate signorine che discinte, ma sorridenti e cortesi affollavano le strade cittadine ammiccando con la borsetta a tracolla. Infatti, incontrarle consentiva ai genitori di affrontare un discorso con i figli adolescenti sempre produttivo ed educativo. Il livello, invece, dei programmi della RAI ormai richiederebbe uno psicologo o sessuologo che riesca a spiegare perché due strafiche del balletto della Ferilli, alle 20,30 (non dopo mezzanotte) se la leccavano sulle cosce e baciavano sulla bocca in modo lascivo, inguainate in costumini di latex esposti solo nei sexy shop con stringhe, anelli metallici e piercing al seno e agli ombelichi agitando simulacri di frustini e gadgets sessuali. Non tutti i genitori, infatti, sono stati in grado di spiegare perché mai quella mascherata?nel vero senso della parola, non volendo scendere ad illustrare l’erotismo pregenitale, il feticismo e il piacere sado-maso, cedendo però a leggere loro per farli addormentare Emmanuelle o Histoire d’ O. Il tutto in uno spettacolo che solo per la bravura di un cantante come Lucio Dalla ? che speriamo non ci faccia la prossima volta, senza preavviso, una lezione sull’omosessualità e sui rapporti tra maschietti o trans?trascinato dall’entusiasmo? – avrebbe retto benissimo al confronto con la concorrenza.

Un vero ?pianto?, infatti, così è stato definito dalla maggior parte dei teleutenti, la puntata di ?C’è posta per te? con una offensiva (per i telespettatori) pretesa di poter far credere loro che la ciccionella che cercava la mamma a Francoforte e la di lei mammina non sapessero nulla dell’incontro serale in TV scopiazzato da (di ben altro livello dobbiamo, anche se a malincuore, ammetterlo) Carramba che sorpresa?. Per non parlare della vecchina del palloncino che dimostra come sia divenuto difficile anche trovare gente interessante da far rincontrare pur a suon di bigliettoni. Il tutto condito da un decolletè della De Filippi in grave contrasto modaiolo con un pantalonaccio da ragazzina che poco le si addiceva.

Non meglio il livello della domenica a casa, per fortuna rinfrescato da bei revival delle vecchie canzoni di Sanremo su Rai1, ma non allietato dalle cretine gare di sostegno di ficone in braccio su canale 5 . E un consiglio alla Ventura (anche se dobbiamo ringraziare Gene Gnocchi che nella divertente storia di Marrazzo ha messo in bella mostra il nostro logo) : prima di entrare in diretta niente “tirate? (si fa per dire?) troppa eccitazione non le giova?è intelligente e carina ma deve contenere la sua gioia per essere stata ammessa a Sanremo . Strafare non rende mai. Come pure continuare a parlare del ?repulisti? in arrivo in RAI con Fede & C non servirà né a trovar conferme né ad essere cacciati. Ormai il totonomine sul cda della RAI è diventato una burletta tale che presto anche gli stranieri ci rideranno dietro ?peccato che tutti si siano dimenticati che ? come prevedeva il ddl dell’Ulivo alla scorsa legislatura ? nel cda dovrebbe trovar posto anche un rappresentante di chi la TV la vede (ossia gli utenti) anche se non ne fa mercato né ragione di scalata politica.

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