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Arsenico nell`acqua, ricorso stoppato

Dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Codacons presso il tribunale amministrativo di Trento con cui si chiedeva di far eseguire il giudicato della sentenza numero 2001 del Tar del Lazio. Questo aveva accolto il ricorso presentato dal Codacons contro il ministero della salute, nonché contro la Provincia di Trento, quella di Bolzano e varie altre regioni italiane, tra le quali la Toscana e la Sicilia. Il ricorso mirava all`annullamento del decreto che disciplina le deroghe alle caratteristiche di qualità delle acque destinate al consumo umano. Il decreto si riferisce alla possibilità di considerare potabili acque che abbiano percentuali di arsenico o altre sostanze inquinanti superiori ai limiti. In Trentino la Provincia, per quanto riguarda alcune zone, adotta provvedimenti che derogano la normativa generale sull`arsenico. La sentenza del Tar del Lazio, però, aveva annullato il decreto del ministero della salute che, secondo i consumatori, sta alla base di questi provvedimenti. Il Codacons aveva quindi chiesto che quella sentenza venisse recepita in Trentino, ma lo stesso Tar del Lazio ha dichiarato il ricorso inammissibile. A conclusione di questa fase del giudizio, la giunta provinciale ha autorizzato il pagamento della parcella presentata dal professor Achille Chiappetti di Roma, pari a 8.925 euro.

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