Dopo lo scontro di ieri mattina fra i tram delle linee 9 e 29-30 all´incrocio fra viale Bligny e via Ripamonti, con 23 feriti di cui 9 in codice giallo, una nuova bufera investe l´Atm. Oltre tre ore di blocco della circolazione, dalle 9.20 alle 12.45, ancora passeggeri finiti in ospedale. è il terzo episodio grave del 2008. A febbraio è morta una donna, quando un autobus si è scontrato con un tram davanti al tribunale. A maggio un tram è deragliato e si è incastrato in un palazzo a Precotto. Ma l´Atm replica: «Nei primi otto mesi del 2008 gli incidenti sono calati del 3,4%, a febbraio la colpa fu del guidatore di un Suv e a maggio di un automobilista». Fatalità, errore umano (questa l´ipotesi che Atm accredita in alternativa al malfunzionamento di uno scambio di nuova generazione con tre livelli di sicurezza) o infine mancanza di manutenzione. Queste le ipotesi sul tappeto. In qualche modo, osserva il leghista Matteo Salvini, tutte riconducono a una responsabilità dell´Atm: «Le coincidenze sfortunate sono troppe. E se pure si trattasse di un errore umano, il compito di un´azienda è di formare e motivare i dipendenti, non di accusarli e fare scaricabarile su di loro». Nello stesso punto dell´incidente di ieri ce n´erano già stati altri, il più grave nel giugno del 2005, con venti feriti. «Abito in zona – aggiunge il capogruppo Pd in Comune, Pierfrancesco Majorino – e ho visto spesso il conducente scendere per azionare a mano lo scambio». Solo il Codacons e il socialista Roberto Caputo, però, chiedono le dimissioni del presidente Atm Elio Catania. Pd e Lista Fo (insieme al repubblicano di maggioranza Franco De Angelis) si limitano a invocare una relazione sua e dell´assessore alla Mobilità, Edoardo Croci, sulla sicurezza dei mezzi pubblici. Letizia Moratti difende il manager da lei insediato all´Atm: «Le dimissioni di Catania? Una richiesta superficiale». Aggiunge il sindaco: «L´ultimo piano industriale ha 800 milioni di investimenti, in passato erano molti di meno. E scontiamo proprio questo, i ritardi negli investimenti. Purtroppo il piano deve ancora sviluppare pienamente i suoi effetti positivi». Croci spiega di avere chiesto all´Atm «un rapporto preciso e dettagliato, perché la formazione del personale va curata quanto la manutenzione». Molti commenti dal Pd, che chiederà qualche risposta al presidente Atm il 5 novembre in un convegno a Palazzo Reale. «La manutenzione deve tornare una priorità», dice il consigliere Aldo Ugliano. Il collega Davide Corritore ha scoperto che l´azienda finalmente «sta impiegando nel materiale rotabile i soldi messi anni fa in un deposito titoli» che conteneva obbligazioni Cirio Del Monte in default. Per Andrea Fanzago è inadeguata la rete dei binari. Secondo Francesco Rizzati (Pdci) «i conflitti fra Comune e dirigenza Atm vengono al pettine». Nella maggioranza, anche Marco Osnato di An punta il dito sulla manutenzione, «consapevolmente trascurata», ma addebitandola tutta alla precedente gestione di Bruno Soresina. Per Pasquale Salvatore «va accelerata la rimessa in ordine del parco mezzi».