Il CODACONS è molto critico e contrasta l’iniziativa di Assotabacchi e dell’Associazione dei genitori che ieri hanno annunciato alla stampa il loro progetto di informazione ?Libertà sfumate?.
L’associazione dei consumatori che da anni si batte per combattere il fumo passivo e quello attivo non si fida di Assotabacchi. Dopo tutto, ritengono al CODACONS, è un’associazione di chi commercia i tabacchi e, al di là dei buoni propositi, il loro interesse è che comunque si continui a fumare, pena l’estinzione delle attività economiche degli aderenti.
L’iniziativa in se e per se andrebbe bene, ma ci vogliono delle garanzie che solo organismi pubblici possono offrire. Il Codacons ricorda che in seno al Ministero della Sanità esiste la Consulta Nazionale per le problematiche relative al tabagismo, di cui l’associazione fa parte. Tra i compiti di questo organismo, nato nel 1997 con un decreto del Ministro Bindi, c’è quello di predisporre dei programmi d’informazione ai minori con l’ausilio di eccellenti esperti che compongono la Consulta. Infatti ne fanno parte eminenti medici, giuristi, rappresentanti delle istituzioni (della Pubblica istruzione per restare i tema) e realtà associative che hanno dimostrato competenza ed impegno concreto nella lotta al tabagismo.
Per la verità il CODACONS più volte ha minacciato di dimettersi dalla Consulta in quanto i progetti elaborati vengono misteriosamente osteggiati e non portati a compimento. Più volte è stato proposto di fare delle pubblicità progresso, avvalendosi degli spazi che la RAI deve mettere a disposizione dei ministeri (quello della Sanità, appunto) ma non si comprende perché non si riesce ad avere un solo passaggio televisivo di una campagna di dissuasione al fumo. Anche la Consulta aveva proposto di portare progetti di informazione nelle scuole ma, alle riunioni, mancava proprio il rappresentante del Ministero della Pubblica istruzione. Sorprende, ritiene il CODACONS, che ora per l’iniziativa di Assotabacchi (cioè di un’associazione che commercializza i prodotti del tabacco, e per l’impegno di un’associazione di genitori, che sicuramente è animata da buoni propositi) si entri così facilmente a fare informazione nelle scuole. La verità è che i Ministeri i soldi per fare serie campagne di informazione non ce li hanno, mentre altri si.
Ma resta da chiedersi che garantisce la correttezza delle informazioni? Ricordiamo che spesso, l’Associazione dei Fumatori Cortesi (sponsorizzata dai produttori di tabacco internazionali) informava così: ?anche mangiare 10 scatole di biscotti può far male?, con ciò volendo far intendere che se fumi moderatamente non rischi nulla o quasi. Con l’informazione non si scherza soprattutto se rivolta ai giovani su un problema così serio. C’è bisogno dell’intervento di soggetti pubblici che per legge si occupino della salute e degli organismi che questi soggetti si danno per studiare il problema.
Ecco perché domani il CODACONS farà partire una diffida all’indirizzo del Ministero della Pubblica Istruzione affinché non dia la possibilità ad Assotabacchi di realizzare nelle scuole la campagna di informazione che ha in mente. Ci sono le istituzioni pubbliche a ciò deputate; sono queste che devono affrontare il problema, certo mettendo a loro disposizione i mezzi per poter realizzare i progetti.
Il CODACONS invita le altre associazioni che si occupano da anni del problema, come la SITAB, la LEGA TUMORI, ecc. a prendere posizione sulla vicenda.
L’esposto verrà inviato anche al Ministro Veronesi per un suo 0intervento volto a far ripartire i lavori della Commissione dotandola, però, di mezzi finanziari per realizzare progetti già in parte dibattuti e pronti a realizzare.