Dopo la proposta (?!?) del presidente del Ferrovie Elio Catania che con serafica nonchalance ha avuto la bella pensata, perché no, di richiedere un ritocchino alle tariffe dei treni, riuscendo pure a scovare un elenco di possibili “buoni motivi“ a giustificazione dell`ennesima fregatura a carico degli italiani, l`Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) annuncia che impugnerà al Tar qualunque eventuale variazione delle tariffe ferroviarie.
L`Intesaconsumatori si opporrà in ogni sede e con ogni mezzo a una tale ventilata decisione, accettata subito con entusiasmo dal solito Lunardi, che, ricordiamo, è anche quello che è contento di eventuali aumenti autostradali o di cambiare denominazione alle superstrade, così da giustificare l`introduzione del pedaggio.
E` il colmo che in un momento critico, in cui stiamo chiedendo al Governo di dare una sterzata ai prezzi, ci sia qualcuno che, invece di contribuire a raffreddarli, proponga di innescare l`ennesima spirale inflazionistica. Tutto questo senza contare che, in questi ultimi tre anni, a livello regionale, le tariffe ferroviarie sono aumentate mediamente dal 7 al 15%, aumenti dunque 3-4 volte superiori all`inflazione. In alcune regioni, come la Lombardia, ci sono state punte di aumenti del 25-30%.
Se a questo aggiungiamo il continuo peggioramento del servizio offerto, a cominciare dai ritardi sistematici, ecco che il quadro indica “buoni motivi“ per proporre di lasciare le tariffe lì dove sono.