Gli ultimi dati Istat confermano le preoccupazioni espresse dalle associazioni dei consumatori, che già dal 7 gennaio u.s., a contatto con la realtà e con le esigenze dei cittadini, avevano monitorato gli aumenti, spesso ingiustificati di prezzi e tariffe, attirandosi gli attacchi delle grandi lobby e di ministri ?lobbizzati? del Governo, che preferivano insultarci piuttosto che ragionare assieme, per combattere il ?caroprezzi?.
Perchè non del tutto rappresentativo dei prezzi, il ?paniere? Istat sarà comunque impugnato nelle competenti sedi da Codacons ed Adusbef.
L’Istituto di statistica ha diffuso dati preoccupanti del carovita a febbraio: un aumento dello 0,4 per cento, con punte di rincari del 4,4 nel settore alimentare, alberghi, ristoranti e pubblici esercizi e con un’inflazione al 2,5 per cento e con prospettive tutt’altro che rassicuranti, visto che da oggi, con l’addio alla lira, scatta e si consolida la licenza al libero aumento.
L’Intesa delle associazioni chiede che il Governo restituisca, o con un bonus fiscale o con lo strumento del fiscal-drug, almeno 1.000 euro alle famiglie i cui redditi sono inferiori a 20.000 Euro ,il cui potere di acquisto è stato maggiormente falcidiato da aumenti, spesso mascherati da arrotondamenti ed ?approfittamenti?, che possono essere stimati in almeno 50 euro mensili.
Ed il Comitato Euro, dal quale pretendiamo pubbliche scuse, piuttosto che autocelebrarsi (dovrebbe fare contrizione e mea-culpa per non aver previsto i disagi inenarrabili delle fasce più deboli dei cittadini in lunghe file in banca o alla posta), deve finalmente effettuare quel monitoraggio attento, su una serie infinita di prezzi e tariffe che da oggi scatteranno per arrotondare ai decimali superiori, così producendo altri rincari.
Carlo Pileri |
Elio Lannutti |
Carlo Rienzi |
Rosario Trefiletti |