Centralino 02.0202. Selezioni, digiti e attenda. "Buongiorno, ho comprato un’auto nuova…". Bene. "…ecco. Posso usare il credito residuo dell’abbonamento per entrare nei Bastioni con l’altra macchina?". Risposta: "No, è impossibile". Male. E neppure l’unico. Il sistema Ecopass non fa sconti nemmeno agli automobilisti e agli artigiani a cui hanno rubato il mezzo. Sparite le quattroruote e l’investimento antismog. "Non possiamo risarcirlo". Ultima domanda: può controllare se il veicolo targa XY è entrato nell’area Ecopass nell’orario sottoposto a pedaggio, sa, può essere questione di secondi… E il call center: "Operazione non consentita. Vuole un consiglio?". Prego. "Paghi, così non rischia la multa". Alla fine pagano sempre gli utenti, anche quando è il sistema Ecopass a incepparsi. Lo denunciano i lettori nelle email al Corriere e l’ha verificato il Corriere telefonando al call center. Gl’imprevisti non sono contemplati nel monopoli della pollution charge. Sono caselle a perdere. Sempre. Auto rubata? Credito sparito. Macchina nuova? Ticket addio. Dubbi su orari e telecamere? Non sono ammessi. Gli orologi devono essere sincronizzati con quelli del Comune, è affare di chi guida, non di chi incassa. L’assessorato ha fatto sapere: "Metteremo le lancette ai varchi, così elimineremo i disguidi ". Bene. E perché, intanto, non consentire un controllo via telefono? "Stangate su stangate". Il Codacons sta distribuendo modelli pre-stampati ai multati nelle corsie riservate (vietate, ma con segnali "poco chiari") e predisponendo le cause davanti ai giudici di pace (centinaia, e tutte "lucidissime"). L’associazione dei consumatori si è schierata fin dal principio a favore dell’Ecopass ma chiede perché tocchi "sempre ai cittadini sobbarcarsi gli errori e le inefficienza del Comune e dei vigili". La macchina non dà resto. L’automatica del caffè come l’elettronica del ticket. Basti l’esempio raccontato da Flavio Vanetti: "Fin dallo scorso inverno sono titolare di un abbonamento all’Ecopass. Nelle scorse settimane, essendo scaduto il primo valore disponibile, ho proceduto al rinnovo versando altri 150 euro. Nel frattempo, però, mi è stato anticipato il rientro della vettura che ho in renting (la renderò il 30 settembre). Dato che da questo momento in poi sono sicuro di non doverla più utilizzare (l’ho ricoverata in garage e ne ho in uso una "Ecopass free", in attesa di ricevere la nuova che ho ordinato), ho pensato di chiedere il rimborso di quanto non consumerò (123 euro). Con grande sorpresa, invece, ho appreso che non è previsto questo genere di rimborsi. Resto allibito e penso il peggio che si possa immaginare del Comune, di questo meccanismo e di uno scenario che, a giudicarlo benevolmente, si configura come una vera truffa verso il cittadino. Da quando in qua chi non gode di un servizio non ha diritto a riavere i suoi soldi? Mi vengono in mente i distributori di bevande o di merendine che portano l’avviso "la macchina non dà il resto": qui siamo all’evoluzione della specie. E che evoluzione… ". Sono circa 700mila le multe staccate da gennaio al 15 giugno. Una metà colpisce le infrazioni per il mancato pagamento di Ecopass, l’altra metà sanziona i passaggio nelle corsie riservate a taxi e mezzi pubblici. Sono stime ufficiose, per altro: Palazzo Marino non ha ancora pubblicato numeri ufficiali (e il primo anno di sperimentazione termina il 2 gennaio 2009). Per dire che le incognite Ecopass non sono solo questioni di orari, furti e acquisti in concessionaria. E comunque. "Ho comprato un Ecopass cumulativo per 10 giorni di 100 euro: validità 10 giorni, attivato il 5 settembre. Sfortuna vuole che mi hanno rubato il furgone il 7 settembre. Ho usato l’Ecopass solo due giorni". Così, venti giorni fa, Luigi Palomba ha iniziato "una serie infinita di telefonate al centralino, pretendevo il rimborso di 80 euro per gli otto giorni di Ecopass non usati". La risposta? "La questione non è di nostra competenza, non è possibile recuperare il valore del biglietto grattato". Il signor Palomba si sente "fregato due volte". Prima dai ladri e poi dal Comune. Qualcuno può dargli torto?