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Auto, prevista una “debacle” del 20%. Male le moto: meno 8,2% in 3 mesi



Il petrolio alle stelle oltre a far schizzare i prezzi in alto produce un altro effetto a catena: la contrazione delle vendite di auto e moto. E, sebbene per le prime, i dati ufficiali arriveranno a giorni, secondo i migliori analisti, la discesa del mercato sarà intorno al 20%, il che significa veder scendere le immatricolazioni fino a 180mila unità, contro le 229mila segnate a giugno del 2007. Una stima condivisa da tutti gli esperti del settore, che intravedono ormai nella seconda metà del 2008, «un trend stabilizzato su livelli decisamente più bassi», con cali mensili «a due cifre che diventeranno la norma fino a fine anno». Le stime prevedono inoltre che nei primi sei mesi del 2008, la riduzione sarà sensibile, e nell’ordine dell’11%. Previsioni che non sono una sorpresa per Adoc e Codacons, che da mesi affermano la progressiva crisi del settore, «stretto dalla morsa del caro carburanti». Certezza, invece, sui dati che riguardano il mercato delle due ruote. Secondo Confindustria-Ancma, l’Associazione nazionale ciclo, motociclo e accessori, nei primi tre mesi del 2008 le vendite fanno segnare un calo dell’8,2% rispetto al 2007, con 246.307 unità vendute. Nei primi 5 mesi del 2008 i veicoli immatricolati si sono fermati a 196.622 pezzi (meno 10,6%) di cui 122.653 scooter (meno 9,4%) e 73.969 moto (meno 12,6%). «Ma giugno – spiega Guidalberto Guidi, presidente di Ancma – sembra indicare un’inversione di tendenza». Tornando alle auto, i consumatori sono convinti che il «caro greggio sta mettendo in ginocchio un settore produttivo vitale per la nostra economia – commentano i Presidenti di Adoc e Codacons – finora non sono state adottate soluzioni concrete per evitare il collasso del principale settore industriale italiano ed ora si stanno pagando le conseguenze». Adoc e Codacons, poi, chiedono un intervento del governo, che riduca le tasse sui carburanti e metta pressione ai petrolieri per attuare una vera concorrenza. Anche l’Antitrust deve indagare sulla presenza di «eventuali cartelli nel mercato auto». Le due associazioni riferiscono inoltre che ha raccolto un discreto successo lo sciopero europeo dell’energia. «Circa il 15% degli italiani ha aderito allo sciopero dell’energia – affermano i Presidenti – la maggior parte delle adesioni le abbiamo registrate nel Nord Italia e a Roma. Migliaia di cittadini consumatori hanno tenuto spente tutte le fonti energetiche di casa, eccetto la televisione per seguire la finale dell’Europeo di calcio». Sul dato dell’auto interviene anche l’ad di Fiat Sergio Marchionne: «La nostra quota è oltre il 30% in Italia: quindi teniamo bene, ma il mercato è debole». Secondo il manager, sono confermati tutti i target compresa la quota dell’8% in Europa. «La debolezza del mercato in Italia non ha niente a che fare con la Fiat. Quest’anno faremo circa 64 miliardi di fatturato. Il mercato rappresenta una parte piuttosto minima sia dei ricavi sia dei risultati complessivi del Gruppo».

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