Il barile è scivolato a quota 100 dollari, ma le fiammate delle scorse settimane potrebbero pesare sulle bollette di gas e luce degli italiani. Nomisma Energia, da ottobre, stima aumenti del 6% e del 3,7%. Il petrolio continua a frenare e ieri, sul mercato di New York, è tornato a un soffio da quota 100 dollari (chiusura a 100,09 al barile), senza risentire del blocco degli impianti deciso dalle compagnie petrolifere nel Golfo del Messico per paura dell’uragano Ike. Retromarcia anche dell’euro, sceso sotto i 1,39 dollari. Ma il rally dell’oro nero nei mesi scorsi continuerà a far sentire i propri effetti sulle tasche dei cittadini. Le bollette di luce e gas, dopo i rincari registrati negli ultimi aggiornamenti trimestrali, rischiano un nuovo, pesante balzo a ottobre. In base alle stime di Nomisma Energia, sulle bollette del metano dovrebbe abbattersi un rialzo del 6% e su quelle della luce del 3,7%. L’AUTHORITY L’ultima parola spetta all’Autorità per l’energia, che entro fine mese renderà noto l’aggiornamento tariffario ufficiale in vigore dal primo ottobre a fine anno. Ma se la stima di Nomisma Energia fosse confermata dall’Authority, le famiglie dovranno fare i conti con un nuovo aggravio da oltre 81 euro su base annua: 18 euro per la luce e 63 per il gas. LA STANGATA Per la "famiglia tipo" si tratterebbe del maggior aumento in termini di impatto di spesa media annuale. Una "stangata", sintetizza il Codacons, che chiede al Governo "di eliminare i cosiddetti extra-costi dalle bollette elettriche, primi fra tutti il Cip6, ossia gli incentivi dovuti dal sistema elettrico alle imprese produttrici che utilizzano fonti rinnovabili e assimilate". E di stangata parla anche Federconsumatori, che calcola in 250 euro annui il totale dei rincari verificatisi nel corso del 2008 per luce e gas e chiede di agire tagliando l’Iva. SCOPPIO RITARDATO Davide Tabarelli, esperto di Nomisma Energia, spiega che le bollette risentiranno delle fiammate del greggio dei mesi scorsi, che hanno visto il barile sfondare record su record, fino a sfiorare, a metà luglio, i 150 dollari. Anche perché i prezzi del metano sono agganciati a quelli del petrolio. E il gas è in Italia la prima fonte di produzione di energia elettrica. E, sullo sfondo, c’è anche la crisi in Georgia. SOLIDARIETÀ ENI A mitigare il quadro, la notizia che il cda dell’Eni ha dato il via libera al contributo da 200 milioni di euro come fondo di solidarietà per i nuclei familiari meno abbienti. Una somma che sarà versata sulla base di una convenzione tra il ministero dell’Economia, Eni ed Eni Foundation e destinata proprio alla riduzione del costo delle bollette del gas.