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“Autunno nero per i consumatori bisogna investire sui farmers market“

“Non c`è bisogno di essere pessimisti per prevedere un autunno nero sia per i milanesi, sia per gli italiani in generale. Perché il problema di far quadrare i conti non è andato in vacanza, anzi. Ora, con la ripresa dopo le ferie, la gente si ritroverà brutte sorprese, come gli aumenti in molti settori tranne in quello che più di tutti avrebbe bisogno di un ritocco verso l`alto, ovvero il settore degli stipendi“. Marco Donzelli, presidente del Codacons: cosa si devono aspettare i milanesi al rientro in città? “Come già si vede dalle statistiche sui prezzi medi di luglio, la tendenza è ancora quella all`aumento. Sui beni di prima necessità e non solo. Tra la spesa e le tariffe che costeranno di più, i libri e il materiale scolastico da comprare per chi ha figli… un salasso a cui la politica dovrebbe mettere un freno. Ma i tempi di chi governa sembrano non essere gli stessi dei consumatori, che ormai devono cercare ogni modo per adattarsi al fatto che il loro potere d`acquisto è ancora in lire, mentre gli esborsi sono in euro“. Quali possono essere queste strategie? “Un passo importante è quello della diffusione della spesa diretta, con gli agricoltori che finalmente possono vendere anche al dettaglio in stile farmers market: così, almeno, si abbattono i costi su frutta e verdura, che ormai hanno prezzi impazziti. E poi dobbiamo sperare che il Comune recepisca il problema delle tante persone che, davvero, non ce la fanno ad arrivare a fine mese, che la sera sono costrette a cenare con gli avanzi, che hanno pensioni da 400 euro, una cifra che qualsiasi paese civile giudicherebbe impensabile per la sopravvivenza, e che quindi il governo dovrebbe aumentare di sua iniziativa. Servono politiche di contenimento dei costi per la carne, il latte, il pane non lavorato. Qui non si parla di vestiti firmati e di seconde case. Anche perché, ormai, con i piccoli capitali erosi dalle esigenze quotidiane, quello che un tempo una famiglia media riusciva a fare in anni di sacrifici cioè comprarsi casa al mare o in montagna, ora è impossibile, perché già l`acquisto della prima casa, quando si fa, diventa un impegno a vita“. Di chi è la colpa di questa situazione? “Che ci sia chi specula è indubbio: il problema è che il governo dovrebbe porre un freno. Il problema è diffuso e finché esistono caste – quella degli editori e dei librai per i testi scolastici, quella dei tassisti, quella dei trasporti pubblici, che aumentano senza che migliorino i servizi – tutti i danni verranno scaricati sui consumatori“. Cosa avete in mente per questo autunno a tinte fosche? “Già a settembre, se non dovessero esserci interventi immediati sui prezzi, d`intesa con le altre associazioni, stiamo pensando a un maxi sciopero della spesa: così politici e commercianti capiranno che di più, i consumatori, non possono tirare la cinghia“.

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