SASSARI Azzannata alla gola e a un braccio mentre passava nelle “forche caudine“ che il figlio aveva realizzato nell`ingresso dell`appartamento nel centro storico di Sassari, legando i loro tre cani ad anelli fissati alle pareti. È morta così Paola Dessole, di 77 anni, che più di 30 anni fa era stata condannata per aver ucciso in un raptus di follia il marito. Il figlio, Gianni Carrucciu, di 50 anni, è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l`accusa di omicidio colposo. Dessole era tornata a casa dopo aver scontato la condanna, e viveva con Gianni, uno dei sei figli. convivenza difficile La convivenza nell`appartamento di via Armando Diaz non era però facile, soprattutto a causa della passione di Carrucciu per i cani “feroci“ e per i contrasti con gli altri condomini. Dopo aver avuto nell`appartamento fino a sette cani, attualmente madre e figlio ne avevano tre: la donna era proprietaria di un pastore maremmano di un anno e mezzo, il figlio aveva un pitbull e un incrocio tra un pitbull e un`altra razza pericolosa di tre anni e mezzo ciascuno. I tre animali sono stati catturati dai veterinari della Asl e da agenti della Polizia municipale e rinchiusi nel canile di Porto Torres su disposizione della Procura della Repubblica. Il cane che avrebbe assalito l`anziana sarebbe il pitbull, Big, il quale a sei mesi aveva assalito un`altra persona ed era stato posto sotto sequestro, ma al termine dell`iter giudiziario era stato restituito a Gianni Carrucciu. Il medico legale Patrizia Matera ha accertato durante l`esame esterno del corpo di Dessole la presenza, oltre alla lacerazione ad un braccio, di una profonda ferita alla gola e altri morsi in varie parti del corpo. Oggi, grazie alla perizia necroscopica, sarà possibile stabilire se l`anziana è morta dissanguata o per il trauma alla gola che potrebbe averle impedito di respirare. Due sorelle dell`uomo hanno raccontato ai poliziotti che la madre viveva col terrore di quei cani davanti ai quali doveva passare per uscire o rientrare a casa. dinamica da chiarire Sulla dinamica dell`aggressione sono ancora in corso gli accertamenti e i rilievi degli specialisti del Gabinetto regionale della Polizia Scientifica. I risultati sono attesi con particolare attenzione anche dal presidente del Pitbull Syndicate Italy, Salvatore Montemurro. “È strano che, dopo 20 anni in cui non si è registrato nessun morto per colpa di pitbull – ha detto Montemurro – nel giro di due mesi un pitbull faccia un`altra vittima“ dopo la donna uccisa a Pontecagnano in provincia di Salerno il 6 maggio scorso“. Da considerare anche, ha affermato Montemurro che segue stabilmente 10 allevatori in tutta Italia “che la razza pitbull è in forte crisi numerica, il che significa che questi cani vanno in mano di appassionati e dunque di esperti“. Quindi la diffusione è sempre più scarsa “soprattutto in Sardegna dove non esistono allevamenti di pitbull e le spedizioni sono difficili e costose“. Da considerare anche che i pitbull “sono cani – ha spiegato Montemurro – che non convivono con altri cani, a stento possono stare in coppia, figuriamoci se possono stare con altri meticci“. “Una contraddizione in termini – ha precisato Montemurro – tale da escludere, in questo nuovo caso, la responsabilità di un pitbull“. Tanto più, ha concluso Montemurro che “a fronte della diminuzione del 70% di diffusione dei pitbull c`è una crescita dell`american staffordshire, una superselezione dei pitbull“. Il sottosegretario al Welfare Francesca Martini, dal canto suo, ha detto “che la richiesta del Codacons di non eliminare l` ordinanza ora in vigore con la lista delle razze pericolose, fra le quali c`è appunto il pitbull, sarà valutata dalla commissione tecnica che si riunisce tutti i martedì“.