Site icon Codacons Lombardia

Balzo dei listini industriali. Forte il peso della voce energia

I prezzi alla produzione non salivano tanto e non erano così alti da oltre cinque anni: in giugno la crescita è stata dell`8,2% su base annua, la più elevata dal gennaio 2003 (la base utilizzata è quella del 2000 dell`indice Istat), mentre rispetto a maggio l`aumento è risultato dello 0,8 per cento. Come nei mesi scorsi, sull`indice pesa soprattutto la componente energetica: calcolata al netto dell`energia, la variazione mensile sarebbe dello 0,5% e rispetto a giugno 2007 del 4,2 per cento. A differenza dei mesi passati, la spinta al rialzo dei prezzi alla produzione è venuta più da gas ed energia elettrica che dai prodotti petroliferi ed è stato importante – sottolinea l`Istat – anche il contributo dei metalli e prodotti in metallo. Negli ultimi dodici mesi la crescita dei prezzi alla produzione è stata del 5%, mentre nel primo semestre 2008, rispetto allo stesso periodo 2007, la variazione è del +6,7 per cento. Considerando i diversi raggruppamenti di industrie, su base annua, gli aumenti più significativi sono stati registrati da energia (+23,8%), beni intermedi (+4,6%), beni di consumo con +4,4% (+2,9 beni durevoli e +4,6 beni non durevo-li), beni strumentali (+3,1%). Se si considerano i vari settori di attività economica, rispetto al giugno scorso, sono aumentati soprattutto i prezzi alla produzione dei prodotti petroliferi raffinati (+32,4%), dell`energia elettrica, gas e acqua (+17%), dei prodotti delle miniere e delle cave (+10,7%) e dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,4%). Da segnalare l`unica variazione negativa su base annua, quella del settore cuoio e prodotti in cuoio (-0,8%). Il timore è che all`aumento dei prezzi alla produzione segua quello dei prezzi al consumo, cioè dell`inflazione. Per il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola (Pdl) però “il costo della vita non galoppa. L`aumento è in media con l`Unione europea“. E comunque “il ministero tiene sotto controllo tutti i settori, affinché l`aumento dei costi sia mantenuto nei limiti fisiologici. E siamo molto severi“. Di parere diverso l`opposizione: “C`è un`impennata dei costi di produzione che si riverbera su aziende e consumatori – ha detto Walter Veltroni, leader del Pd –. Purtroppo ci dobbiamo aspettare una nuova fiammata dell`inflazione e la situazione economica e sociale peggiorerà con la ripresa autunnale“. Preoccupate anche alcune associazioni: Marco Venturi, presidente di Confesercenti, definisce il record dei prezzi alla produzione “un segnale allarmante “. Per Venturi serve un intervento strutturale da parte del Governo, capace di “invertire una tendenza che sarebbe pura illusione immaginare di breve periodo e che può acuire la stagnazione e la crisi della domanda interna“. Punto di partenza dei confronti sistematici con le parti sociali che il Governo ha in calendario per il mese di settembre, secondo il numero uno di Confesercenti,è proprio l`emergenza energetica, per la quale, “serve una strategia nuova, incentivi, scelte chiare“. Per l`ufficio studi di Confcommercio i dati Istat sui prezzi alla produzione “confermano le preoccupazioni sullo stato di salute dell`economia italiana che, anche per il problema inflazione, non mostra segnali di ripresa, almeno nel breve periodo“. Scarso ottimismo anche da parte delle associazioni dei consumatori: il Codacons chiede al Governo di “bloccare il costo di gas ed elettricità“ perché “se a giugno si registrano ancora rialzi così significativi dei prezzi alla produzione, il rischio è che l`inflazione finale galoppi ancora nei mesi autunnali“, causando nuovi problemi alle famiglie italiane già in difficoltà. www.ilsole24ore.com L`osservatorio economico RECORD DA CINQUE ANNI Occorre risalire al gennaio 2003 per registrare un crescita più sostenuta Scajola: “I risultati italiani in linea con la media Ue“.

Exit mobile version