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BANCHE: ISTITUTO DI CREDITO CONDANNATO A RISARCIRE






Davvero clamorosa la vittoria ottenuta dal Codacons contro il sistema bancario dinanzi al Tribunale di Napoli.

Questi sinteticamente i fatti:


un cittadino napoletano, correntista presso il Banco di Napoli (ora San Paolo Banco di Napoli Spa) e titolare di una società commerciale, riceve un decreto ingiuntivo emesso dal Giudice Unico del Tribunale di Napoli con il quale si richiedeva il pagamento di 177.283,60 euro in favore del Banco di Napoli, per scoperti su c/c e relativi interessi.

Il cliente della banca, di fronte a tale abnorme richiesta, si rivolgeva al Codacons che, nella persona del Vicepresidente Avv. Giuseppe Ursini, intentava una causa dinanzi il Tribunale di Napoli, contestando l’erroneità dei conteggi effettuati dell’istituto di credito, in quanto erano stati richiesti interessi a tasso ?usurario? ed era stata applicata in maniera illegittima la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi.

Il Tribunale di Napoli, Giudice Valerio Molino, attraverso una dura condanna del comportamento della banca, ha dato ragione al correntista e al Codacons e ha emesso una importante sentenza che afferma: ?le emergenze evincibili dalla consulenza tecnica d’ufficio espletata nel corso del giudizio? hanno consentito di accertare, in maniera pacifica ed inequivocabile, che sui conti correnti nn. ? era stata applicata la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi, con addebito del relativo costo a carico del correntista. [?]

L’inserimento di clausole prevedenti la capitalizzazione trimestrale degli interessi soltanto a carico del cliente (ed annuale invece a carico della banca), è acconsentito da parte dei clienti non perché esse siano ritenute conformi a norme di diritto oggettivo già esistenti, ma in quanto già disposte nei moduli prestampati dagli istituti di credito e non suscettibili di negoziazione individuale?.


Per queste ragioni il Tribunale ha ritenuto che ?l’importo richiesto dal Banco di Napoli Spa era superiore a quanto effettivamente dovuto dall’odierno opponente, in quanto gli interessi passivi applicati al correntista da parte della Banca erano calcolati sulla sorta capitale ogni trimestre solare, mentre una corretta attribuzione prevedeva che gli stessi fossero capitalizzati soltanto alla scadenza dell’anno solare?.

Non solo. Il Giudice Molino ha riconosciuto anche un risarcimento danni al correntista (che aveva avviato una società soggetta poi a richiesta di fallimento da parte della banca) di oltre 77.000 euro, in quanto ?nonostante la condotta diligente della ? nel versamento delle rate mensili relative al piano di rientro e, in generale, l’atteggiamento disponibile della società debitrice? il Banco di Napoli Spa , nella spiegata qualità, ha depositato in data 18/09/2000 ricorso per dichiarazione di fallimento? si desume, in maniera chiara e pacifica, l’illegittimità dell’azione intrapresa dal Banco di Napoli Spa nei confronti della? che ha comportato non soltanto una lesione dei diritti di quest’ultima, come quello a reputazione? ma ha soprattutto determinato un rilevante pregiudizio all’immagine imprenditoriale di detta società?



Sulla base di tali considerazioni il Tribunale ha condannato ?il Banco di Napoli Spa al pagamento in favore di? del complessivo importo di euro 8.779,39 a titolo di somme indebitamente percepite?; ?condanna il Banco di Napoli Spa al pagamento della somma di euro 77.468,55 a titolo di risarcimento dei danni cagionati? e ?al pagamento delle spese processuali che si liquidano in euro 5.924,20?.

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