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BANKITALIA: QUEI ?QUATTRO SOLDI? PER FAZIO SONO I SACRIFICI DEI CONSUMATORI

Quei ?quattro soldi? evocati ieri dal Governatore per definire le perdite subite da 830.000 risparmiatori soltanto negli ultimi 26 mesi (dallo scandalo Bipop-Carire ottobre 2001) al caso Finmatica, spesso rappresentano il sudato risparmio frutto di sacrifici e privazioni di una intera vita di lavoro mandati in fumo per precise responsabilità delle banche e per omessa vigilanza delle autorità preposte ai controlli, sui quali sono giustamente accesi i fari di 14 Procure della Repubblica.

E’ indubbio che le banche siano sotto accusa perché hanno collocato titoli (bond Cirio) che non potevano essere venduti ai risparmiatori neppure se lo avessero espressamente richiesto, perché emessi per investitori istituzionali in alcuni paradisi fiscali, ed è altrettanto inconfutabile che mentre emettevano quelle obbligazioni, rientravano contestualmente dei crediti allegramente ed incautamente concessi ad un finanziere d’assalto.

Il Governatore Fazio non può continuare a difendere l’anomalia italiana, che ha fatto assegnare alla Banca d’Italia funzioni Antitrust sulle banche attribuite in tutti i Paesi alle Autorità Garanti della Concorrenza che ha generato fenomeni distorsivi nel mercato del credito con costi e commissioni predatorie (un conto corrente con 11 operazioni mensili costa 503 euro l’anno),né affermare che dal 1936 ha tutelato la stabilità del sistema bancario e che i clienti non hanno perso una sola lira o un solo centesimo di euro, perché i soldi andati in fumo non sono stati opera dello Spirito Santo, ma delle banche e dei loro cattivi consigli.




L’Intesa dei Consumatori è certa che il Governatore provvederà oggi stesso ad un ravvedimento operoso, chiedendo scusa ai risparmiatori offesi, per consolidare quella fase nuova nei rapporti con le associazioni aperta il 21 gennaio scorso dal dr. Vincenzo Desario finalizzata a difendere, non solo il monte risparmi con elementi di statistica (i crack non intaccano la stabilità delle banche), ma da una attenta tutela per fornire quel monitoraggio attento sulle emissioni dei bond tale da prevenire ulteriori dissesti addossati sulle spalle dei risparmiatori.

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