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Base Usa, Berlusconi: “onorare impegni presi con gli americani“

Il casus belli sulla nuova base Usa di Vicenza assomiglia sempre di più a una fune tirata con forza sia da una parte e che dall`altra: tanto si dimostra determinato il governo a onorare gli impegni presi con gli americani, quanto i contestatori non arretrano dalle proprie posizioni. Forti – dicono i contrari alla base – del primo verdetto di sospensiva emesso dal Tribunale amministrativo del Veneto e dal prossimo referendum consultivo che, oggi, dovrebbe ottenere il via libera dal consiglio comunale di Vicenza (“lo seguiremo in piazza, dai maxischermi“, ha annunciato il Comitato No Dal Molin), con l`imprimatur del sindaco (Pd) Achille Variati. “Mi dispiace molto per i vicentini – interviene il commissario straordinario Paolo Costa – ma vorrei metterli in guardia dalle possibili false aspettative: se anche al referendum vincessero i no, andremo avanti lo stesso“. Il premier Silvio Berlusconi ha pronunciato identiche parole. Vi siete messi d`accordo? “No – risponde sempre Costa – ma, stante la situazione attuale, non può essere altrimenti. A margine, aggiungo che, pur nominato da Romano Prodi, amico di partito e personale, ho accettato l`invito del nuovo governo a restare in carica. E questo perché considero il mio un servizio al Paese“. Il commissario ricorda, poi, le tappe della vicenda Dal Molin: “Per cominciare, la precedente amministrazione vicentina (di centrodestra) diede parere favorevole al progetto dell`ampliamento della base. Avrebbe dovuto consultare i cittadini? Certo, sarebbe stato un atto corretto e democratico. Anche se il verdetto non era e non è vincolante. Andiamo avanti: il governo (di centrosinistra), competente a decidere in materia, confermò senza esitazione l`ok. Il successivo passaggio è stato il mio incarico, con un mandato molto chiaro. La nuova base non era in discussione, ma a me spettava suggerire eventuali modifiche al piano originario, in modo da ridurne l`impatto e fugare, per esempio, i dubbi di quanti ritenevano che l`aeroporto civile, già esistente, fosse destinato ai decolli e agli atterraggi degli aerei militari Usa. E su questa linea ho proceduto “. Ma Paolo Costa, già nel mirino dei No base e del Codacons, che è ricorso al Tar, ottenendo.

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