"Il Consiglio di Stato ha dato un ordine a Vicenza. Vicenza domenica darà un consiglio allo Stato ". E’ questo lo slogan che il sindaco di Vicenza Achille Variati ripete il giorno dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che sospende la consultazione popolare sul Dal Molin. Perché se da un lato il Comune promette di sospendere formalmente la consultazione – revoca delle ordinanze già emesse, copertura dei manifesti del Comune, sospensione degli spot televisivi", dall’altro ribadisce che aprirà comunque, seppur simbolicamente, le urne. "So che c’è l’intenzione di mettere dei gazebo davanti alle scuole per raccogliere comunque l’opinione dei cittadini – prosegue Variati – . Mi sembra una cosa buona, giusta e saggia, un atto di democrazia. Si tratta pur sempre di un sondaggio che tasta il polso alla città che così può dire come la pensa. Verrà organizzato tramite un comitato che si sta costituendo e al quale andrà l’appoggio politico della maggioranza e del sindaco. Il risultato non avrà alcun peso dal punto di vista istituzionale, ma da quello politico sì". Da palazzo Trissino viene anche precisato che "sarà garantita la regolarità del voto comunque" e che "non avendo più gli scrutatori previsti, il Comune risparmierà 20mila euro". Se per Variati "le ordinanze vanno rispettate" non per questo bisogna rinunciare a commentarle. "Le cose a Roma si sono svolte con una tale rapidità che sembrava fosse già tutto scritto – dice il sindaco – E a me sembra che quella sulla consultazione sia un’ordinanza sorretta più da motivazioni di carattere sia politico che giuridico ". In attesa del voto di domenica, parte un nuovo ricorso al Tar del Veneto: promotori sono Coordinamento dei Comitati, Legambiente e comitato Più democrazia. "Il ricorso è più specifico rispetto a quello del Codacons (che attende la sentenza definitiva del tribunale veneziano l’8 ottobre, ndr) e si incentra sugli aspetti ambientali trascurati nell ‘iter della nuova base Usa", dice Giancarlo Albera, portavoce del Coordinamento comitati. "Ci basiamo sulla nuova documentazione che è emersa durante il dibattimento del precedente ricorso del Codacons ". L’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere una sospensiva sui lavori della nuova installazione militare. Intanto il Presidio permanente rilancia la battaglia per la consultazione "autogestita": "La partecipazione straordinaria in piazza dei Signori è la miglior risposta all’atto di dispotismo con il quale il Consiglio di Stato ha soddisfatto i desideri del Governo. Se qualcuno pensava di chiudere la vicenda con un colpo d’autoritarismo si sbagliava: più di 10 mila vicentini sono scesi in strada per esprimere la propria indignazione e rilanciare la mobilitazione". Ieri alcuni gazebo sono stati montati dai diversi comitati al mercato di piazza dei Signori e in piazza Matteotti, ed è stato organizzato un aperitivo a tema al bar La Canevassa, a San Lazzaro. Alle sei e mezza la lista civica Vicenza Capoluogo ha inscenato una simbolica partita a bowling in piazza. "La palla rappresenta la partecipazione – spiega il consigliere comunale Filippo Zanetti -. I birilli sono la rassegnazione e la guerra, da buttare giù. Il voto di domenica è importante per mostrare che i vicentini vogliono partecipare alle decisioni che li riguardano"