Il referendum sul Dal Molin
continua a tenere banco, sia
in regione sia in Comune. La
questione della sua legittimità
verrà infatti sollevata a palazzo
Ferro-Fini dal consigliere regionale
Pietrangelo Petten
(Prc) con una mozione apposita.
Mentre a palazzo Trissino le
ultime dichiarazioni del sindaco
hanno messo sul piede di
guerra il centrodestra: «Da variati
parole allucinanti».
la consultazione
svuotata di qualsiasi significato
legale dal Consiglio di Stato
non va giù al consigliere regionale
Petten: «La Giunta regionale
del veneto intervenga immediatamente
presso il Governo
italiano chiedendo sia rispettato
il volere del popolo
vicentino che domenica si è
espresso contro l’ampliamento
della Base Usa presso l’aeroporto
Dal Molin», questo il testo
della mozione presentata a palazzo
Ferro-Fini dal consigliere
che considera «uno schiaffo
mortale ad ogni idea federalista
». Ma il clima si fa sempre
più incandescente in città: «Il
sindaco sta farneticando – attacca
il consigliere del Pdl valerio
Sorrentino – oppure non
capiamo quali siano i suoi
obiettivi finali. Siamo pronti a
prendere iniziative pesanti per
arginare questa situazione».
Sotto accusa sono le parole del
sindaco quando temeva l’intervento
non del primo cittadino
ma di prefetto e questore nel caso
in cui non ci fosse dialogo tra
gli americani e la città. «Sono
parole gravissime – sottolinea
Sorrentino – In pratica variati
con le sue dichiarazioni ha dato
l’imprimatur a quelli che saranno
gli scontri quando partiranno
i cantieri della base al Dal
Molin».
PE IL PDL ci si trova di fronte a
un clima surreale «in cui il capo
della giunta – continua Sorrentino
– continua a perseverare
sull’idea malsana di proporre
una delibera per l’acquisizione
dell’area demaniale del Dal Molin,
ma come pensa di procedere
». A Sorrentino fa eco Marco
occa: «Un sindaco che non rispetta
il volere di un tribunale
intanto non ha più nessuna rappresentanza
in questa città, almeno
per quel che mi riguarda –
attacca il consigliere – Sul fronte
del Dal Molin, ariati deve
solo guardare a casa sua. Perch
se siamo arrivati a questo punto
è solo colpa sua, di un sindaco
che invece di occuparsi di amministrare
il suo Comune, crea
solo inutili tensioni e ferite».
Per occa, nel caso in cui si dovessero
avverare i «presagi di
scontri paventati dal sindaco,
sarebbero doverose le sue immediate
dimmissioni nel rispetto
della città», conclude.