Banchi dei mercati come gioiellerie. Carciofi e pomodori come oro e argento. Basandoci sui prezzi il confronto è quanto mai azzeccato. Sta diventando sempre più dispendioso acquistare frutta e verdura nei tanti mercati situati nelle città italiane. Un incremento generalizzato e costante dei prezzi che deve essere bloccato. Ad esempio i carciofi, nei banchi dei mercati, arrivano a costare addirittura 3.000£ l’uno (1,55?), i cavolfiori e gli spinaci fino a 7.000£ (3,62?), le melanzane e i peperoni fino a 6.000£ (3,1?), le mele 2.800£ (1,45?) al chilo, le zucchine raggiungono la quota record di 10.000£ (5,16?) al Kg. Ma il primo posto spetta alle puntarelle che si attestano sulle 25.000£ (12,91?) al chilo. Aumenti medi del 50-60%. I commercianti attribuiscono la responsabilità dei vertiginosi aumenti al gelo e alla siccità, ma a smentirli clamorosamente sono le organizzazioni agricole e la COLDIRETTI, che hanno evidenziato come i fenomeni atmosferici dannosi per le coltivazioni non abbiano colpito le colture che arrivano oggi sui mercati, facendo inoltre presente che il gelo non basta a giustificare le impennate dei prezzi.
Insomma, siamo di fronte ad una vera e propria speculazione. E i comportamenti scorretti dei banchi di frutta e verdura sono stati sottolineati dalla stessa Coldiretti che ha diffuso i prezzi all’origine, cioè i prezzi pagati ai produttori, che vedono i finocchi a quota 0,32? (620£), gli spinaci a 0,48? (929£), i carciofi a 0,19? (368£),le patate a 0,26? (503£), ecc.
Alla luce di questi dati sembra quindi evidente che la questione del gelo e della siccità sia stata utilizzata come alibi per applicare folli aumenti dei prezzi, che non trovano giustificazione alcuna nella realtà. Un fenomeno speculativo gravissimo che va immediatamente fermato e che potrebbe addirittura configurare il reato di aggiotaggio. Il CODACONS, che continua a ricevere le segnalazioni dei cittadini circa gli sconsiderati aumenti dei prezzi concomitanti con l’entrata in vigore dell’euro, ha deciso di presentare oggi stesso una denuncia per aggiotaggio a 10 Procure della Repubblica (Roma, Milano, Bari, Catania, Torino, Salerno, Firenze, Bologna, Genova e Reggio Calabria), alle quali chiede di indagare sui banchi di frutta e verdura posti nei mercati delle città sopra citate e punire severamente ogni abuso e scorrettezza dei rivenditori.