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BASTA CON LE MULTE PAGATE DALLA GENTE PER LE ILLEGALITA` DEI PRODUTTORI DI LATTE





ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI hanno presentato un esposto alla Commissione Europea di Bruxelles affinché questa intervenga per regolarizzare, in Italia, l’annosa questione delle quote latte.
Come noto ad ogni stato della Comunità Europea, dal 1984, viene assegnato un quantitativo globale garantito di latte da produrre.
Così, a partire dal 1992 ? anno in cui l’Italia ha dettato disposizioni nazionali applicative del regime quote latte ? anche i produttori italiani sono obbligati ad effettuare una produzione di latte che non superi la quantità massima a ciascuno di essi attribuita dallo Stato, pena l’applicazione di sanzioni da parte dell’Unione Europea.
Invece i produttori italiani puntualmente superano tale quota di produzione e così lo Stato italiano è, ogni anno, destinatario delle suddette sanzioni (si pensi che tra il 1995 ed il 2000 le multe applicate all’Italia hanno raggiunto la cifra di 2000 miliardi di vecchie lire), sanzioni che dovrebbero essere interamente a carico degli allevatori.
Ma non è così.
L’Unione Europea, per riscuotere le sanzioni, trattiene automaticamente i relativi importi mediante decurtazioni sulle anticipazioni, liquidazioni e rimborsi che spettano al nostro Paese per il finanziamento della politica agricola comunitaria e, dunque, l’organismo nazionale si trova con dei buchi di bilancio che bisogna coprire.
Lo Stato italiano, a questo punto, anziché rivalersi, come dovrebbe, sui produttori inadempienti, provvede alla copertura con diversi fondi di bilancio che, praticamente, vengono utilizzati per pagare le multe agli allevatori trasgressori.
In altri termini un furto perpetrato a danno degli allevatori onesti e di tutti i cittadini italiani (quei fondi potrebbero, e dovrebbero, essere utilizzati per altri importanti progetti).
E’ per questo che le tre associazioni dell’Intesa dei consumatori hanno sollecitato l’intervento della Commissione Europea che in diverse occasioni ha già ammonito lo Stato italiano per questa illecita prassi.

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