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Battaglia legale contro gaia

Mentre impazza la buriana sulle minacce di distacco degli utenti morosi da parte di Gaia spa, al Forte, chè bene ricordarlo rappresenta un caso singolare all`interno della contestazione delle maxi tariffe del gestore unico dell`Ato, si affilano le armi. E ieri è arrivata puntuale anche l`attesa presa di posizione del Comitato civico “Dalla parte del Cittadino“, che rappresenta circa un migliaio di utenti e che ha confermato che intende portare avanti la propria battaglia legale a tutti i livelli. “Quanto pubblicato sulla stampa è davvero sconcertante – replica a Gaia il presidente del comitato, Arnaldo Federigi – poichè si parla di circa 15.000 utenze morose, soprattutto famiglie o attività economiche. Ato e Gaia non si rendono conto che decisamente qualcosa non va. Davvero siamo di fronte a così tanti sconsiderati? Oppure forse quello che sta accadendò semplicemente assurdo? Gaia – prosegue Federigi – è una società che dall`ottobre del 2007 è interamente pubblica, e in tale veste, fino ad ora, ha saputo soltanto minacciare la sospensione dell`erogazione dell`acqua, senza minimamente ascoltare le ragioni legittime di così tanti cittadini. Per quanto riguarda nello specifico Forte dei Marmi, poi – continua Federigi – vi sono due motivazione di contestazione ineccepibili: il primo è che non abbiamo i contatori e dobbiamo pagare tre mesi anticipati a prescindere se abbiamo consumato l`acqua o meno, e comunque sempre in modo forfettario; poi, non bisogna dimenticare che cinque cittadini, nel luglio 2007, hanno avuto una sentenza favorevole da parte del giudice di pace di Pietrasanta e sono in attesa di una nuova sentenza di appello che ci sarà fra alcuni mesi. Inoltre, il nostro comitato è ormai in procinto di iniziare un altro ricorso legale con delle sostanziali motivazioni sulla base del mandato assembleare del 10 aprile scorso. Ecco perchè – prosegue il presidente del comitato – aver definito gli utenti di Forte dei Marmi come morosi è un madornale errore: semplicemente perchè noi abbiamo sempre pagato, e dal marzo 2006 abbiamo applicato l`autoriduzione. Ricordo, peraltro, ai dirigenti di Gaia la motivazione che da allora abbiamo sempre riportato sulle bollette: “In attesa degli esiti giudiziari si paga secondo le vecchie tariffe Vea maggiorate degli incrementi Istat in virtù della delibera Cipe n.52/2001“. Quindi noi vogliamo pagare e abbiamo sempre voluto farlo – conclude Federigi – ma prima riteniamo giusto attendere gli esiti giudiziari“. Anche il Codacons invita “a pagare solo le voci effettivamente dovute“, senza corrispondere quelle che vengono fatturate per servizi che, talvolta, non vengono effettivamente erogate da Gaia.

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