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BENZINA: 1,139 EURO AL LITRO!






Mentre in alcuni distributori della capitale il prezzo di un litro di benzina verde supera abbondantemente 1,120 euro (Tamoil Via Medaglie d’Oro,1,123 euro; IP di Via Andrea Doria 1,125 euro, Agip Via Casilina, 1,124 euro ecc.), alcuni automobilisti ci hanno segnalato di aver visto polverizzato stamane, in molte pompe sulle autostrade, il record storico di 1,136 euro fissato 3 anni fa: nelle tratte autostradali (Milano-Firenze, Roma-Napoli, Ancona -Bari ), ci è stato riferito di aver visto prezzi a 1,137 e perfino 1,139 euro per un litro di verde servito, con sconti di 0,25-0,30 centesimi al Fai Da Te.
Tale incontrollata volata dei prezzi della benzina, che specie in Italia rappresenta un gap, per gli automobilisti, per le imprese di trasporto, per il sistema Paese frenato nella sua competitività anche per i proibitivi costi della borsa elettrica, deve essere fermata da un Governo inerte,che mentre a parole promette di intervenire sterilizzando le accise, nei fatti lascia mano libera alla più completa speculazione di un cartello petrolifero, condannato dall’Antitrust che si oppone perfino alla liberalizzazione della rete di vendita dei carburanti nella grande distribuzione, con argomentazioni fasulle e pretestuose.

Intesaconsumatori, preoccupata per le dinamiche dei prezzi dei carburanti che si riverberano sul sistema paese e sulle famiglie (visto che lo stesso Ministero dell`Industria informa che, negli ultimi giorni diverse compagnie hanno modificato i prezzi al rialzo a 1, 123 euro il litro), certa che le compagnie approfittando del recupero del dollaro, della buona stampa di cui godono, di un governo non in grado o, peggio, non interessato a porre in essere strumenti adeguati a gestire situazioni oltre l’ordinaria amministrazione, torna a chiedere l’intervento del governo per mettere un freno alla vera e propria speculazione incontrollata de petrolieri i quali stanno imponendo prezzi tali da non poter essere più giustificati dalla congiuntura ?sfavorevole? tra costi dell’olio al barile e cambio euro/dollaro; tanto meno dalla foglia di fico costituita dalle caratteristiche della distribuzione italiana, nel confermare un sit-in di protesta martedì 11 maggio 2004, ore 11,00 davanti Palazzo Chigi per richiamare l’attenzione del Governo, torna a chiedere provvedimenti urgenti per salvaguardare i redditi dei cittadini:


1) immediate misure fiscali per sterilizzare gli aumenti, pari ad un bonus di almeno 35-40 centesimi a litro, sia sulla benzina che sul gasolio da autotrazione;

2) una commissione parlamentare di inchiesta per monitorare il settore e colpire la speculazione valutaria dei petrolieri che lucrano 1 miliardo di euro l’anno di extraprofitti;

3) misure legislative urgenti per rendere trasparenti i prezzi sia quando salgono che quando scendono, le cui arbitrarie doppie velocità sono sotto gli occhi di tutti;

4) l’immediata discussione di un provvedimento per consentire la vendita dei carburanti nella grande distribuzione,seguendo l’esempio francese dove viene venduto il 60 per cento dell’erogato a prezzi inferiori del 15 per cento di quelli praticati nella rete di vendita;

5) il completamento della riforma della rete bloccata da veti e controveti reciproci posti ad arte per lasciare la situazione inalterata a danno dei consumatori.






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