La battaglia intrapresa dall’Intesa dei consumatori, costituita da Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, contro la lobbie dei petrolieri e contro il fenomeno del caro-benzina sta portando i primi risultati. Si apprende infatti oggi che a seguito di una denuncia presentata nelle scorse settimane dalle 4 associazioni, l’Antitrust ha aperto un’inchiesta. Al centro dell’esposto dell’Intesa vi era un confronto su scala europea tra i prezzi dei carburanti, dal quale si evinceva che gli automobilisti italiani erano quelli più penalizzati, arrivando a pagare per un litro di benzina fino a 100 lire in più rispetto ai cugini francesi. La denuncia delle 4 associazioni sottolineava anche le reticenze dei petrolieri nell’aprire il mercato alla grande distribuzione (che ha chiesto di poter vendere i carburanti negli ipermercati Coop, Riascente, Carrefour, ecc.), nonchè i ritardi, se non l’ostruzionismo, nel perseguire il piano di ammodernamento della rete di distribuzione italiana.
Questioni queste che danneggiavano ( e tuttora danneggiano) gli automobilisti della penisola con risvolti negativi sul piano dell’inflazione.
Ora l’Autorità garante della concorrenza e del mercato dovrà accertare i comportamenti scorretti dei petrolieri denunciati dall’Intesa dei consumatori, e la stessa cosa si auspica faccia presto l’Antitrust europea, anch’essa investita della questione.
L’Intesa dei consumatori, che non arresta la sua lotta ai fenomeni speculativi, ribadisce ancora il boicottaggio contro il caro-benzina previsto per il 31 luglio e 1 agosto, giorni in cui tutti i cittadini sono invitati a non fare rifornimento presso i distributori API e TAMOIL (per la benzina) e FINA ( per il gasolio).