Intesaconsumatori torna a criticare l’atteggiamento del Governo in relazione all’emergenza benzina che sta svuotando le tasche degli italiani.
Agli automobilisti italiani ? affermano ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI ? non interessano lettere, appelli, preghiere, ricerche e progetti: vogliono fatti concreti che portino alla diminuzione dei prezzi dei carburanti alla pompa che, allo stato attuale, potrebbero determinare complessivamente un maggior esborso a carico delle famiglie pari a 526 euro.
Intesaconsumatori chiede oggi al Governo di adottare le seguenti misure per risolvere la scottante questione del prezzo della benzina:
1) cabina di monitoraggio per verificare l’andamento dei prezzi dei carburanti e la famosa doppia velocità. È necessario, sostiene l’Intesa, verificare i fenomeni speculativi che in occasione dell’aumento del prezzo del petrolio al barile determinano immediati aumenti dei prezzi alla pompa; quando poi le tariffe al barile scendono, i decrementi alla pompa non sono altrettanto rapidi. Per le 4 associazioni servono inoltre sanzioni severe che puniscano gli speculatori e fungano da deterrente;
2) una commissione parlamentare di inchiesta per monitorare il settore e colpire la speculazione dei petrolieri;
3) defiscalizzazione del prezzo dei carburanti anche con l’introduzione delle accise variabili di cui il ministro Marzano parla già dal mese di maggio;
4) apertura della vendita dei carburanti alla grande distribuzione, seguendo l’esempio francese, dove viene venduto il 60% dell’erogato a prezzi inferiori del 15% rispetto a quelli praticati dai grossi marchi petroliferi;
5) Benzacartelloni sulle autostrade, su cui segnalare i prezzi delle diverse compagnie e la distanza chilometrica dalle rispettive stazioni di servizio;
6) Accelerare il processo di modernizzazione della rete distributiva dei carburanti sullo stile di Francia e Germania, che determinerebbe un risparmio di 5 ? 6 centesimi di euro al litro di benzina.