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BENZINA: I CONSUMATORI SI SCHIERANO CON LA GRANDE DISTRIBUZIONE E CONTRO I PETROLIERI

Sono sconcertanti le resistenze dei petrolieri sia nell’aprire il mercato alla grande distribuzione (che ha chiesto di poter vendere i carburanti negli ipermercati Coop, Rinascente, Carrefour,Auchan,Finiper,Gigante),che i ritardi,se non l’ostruzionismo più o meno manifesto, nel perseguire il piano approvato oltre 3 anni fa dall’ex ministro Bersani, nell’ammodernamento della rete. Ma anche il mancato aggiornamento dei confronti tra i prezzi al consumo dei carburanti dei Paesi Ue,fermo al 4.3.2002 (che i consumatori avevano acquisito nella Cabina di monitoraggio dei prodotti petroliferi, dall’ex ministro Letta), desta preoccupazione: come mai il liberale ministro Marzano,che l’Intesa ha chiesto di incontare,non fa aggiornare le rilevazioni ? Forse perché il ministero teme di far conoscere ai cittadini,che il prezzo medio delle benzine pagato dagli italiani, è tra i più elevati d’Europa? E che il prezzo del gasolio da riscaldamento,è il triplo della media Ue ?


Nell’ultimo confronto dei prezzi al consumo europei,che risale al 4 marzo 2002, la differenza di prezzo di 1 litro di benzina,tra Italia e Francia,era di circa 5 centesimi di euro: i consumatori italiani,in una sostanziale parità di incidenza fiscale,pagavano 1 litro di benzina,quasi 100 lire al litro,un surplus di prezzo intollerabile,che penalizza i cittadini e la competitività delle stesse imprese !
Sempre in Francia il 50 per cento circa della benzina, viene venduta dalla grande distribuzione,da impianti aperti 24 ore nel cuore delle aree commerciali,a prezzi inferiori in media di 5 centesimi di euro rispetto a quelli del mercato, ma che può arrivare anche a 7 centesimi di euro,in occasione di campagne promozionali,che in Italia sono assenti,salvo per propagandare inutili e costosi gadget,in presenza dei soliti ?bollini fedeltà? pagati dai consumatori e benzinai per ?promuovere? i petrolieri !


Adoc,Adusbef,Codacons,Federconsumatori,facenti parte dell’Intesa dei Consumatori, hanno immediatamente chiesto un intervento delle Autorità Antitrust italiano (che aveva già ripetutamente sollecitato la liberalizzazione del mercato petrolifero italiano ingessato) ed europeo,per impedire che le resistenze dei petrolieri possano danneggiare i consumatori ed incidere sull’inflazione la cui crescita pari allo 0,2 per cento mensile,anche dai dati odierni diffusi dall’Istat, non sembra arrestarsi e di questo passo non farà raggiungere gli obiettivi di prezzi contenuti fissati dal Governo.


L’Intesa ha quindi chiesto un urgente incontro al ministro delle Attività produttive Marzano, sia per verificare lo stato dell’arte di liberalizzazione e riordino della rete distributiva, che per sollecitare le sacrosante richieste della grande distribuzione ad aprire il mercato alla concorrenza,per far abbattere i prezzi dei carburanti tra i più esosi d’Europa, data la proverbiale insensibilità dei petrolieri ad assecondare i mercati con rialzi consistenti e riduzioni provocatorie,spesso di 0,001 centesimo di euro: 1,9 lire al litro !








































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