A Bergamo, nel carcere di Via Gleno si è verificato un nuovo episodio di aggressione, probabilmente anche a causa della pericolosa situazione di sovraffollamento in cui verte la struttura. A rendersi protagonista dell’evento violento, ai danni di un agente della Polizia penitenziaria, è un giovane, già protagonista in passato di risse e violenze; questa volta aveva richiesto insistentemente un’ulteriore somministrazione dei farmaci che assumeva, rispetto a quella che già assumeva in terapia.
La notizia è stata riportata dal Sindacato Fns Cisl di Bergamo, che ha rimarcato, anche in questa occasione, l’ormai insostenibile situazione all’interno della casa circondariale.
Le cause e le dinamiche della situazione sono ancora al vaglio degli operatori, ma, nei giorni precedenti, il detenuto aveva attaccato una prima volta la Polizia penitenziaria. In questo caso invece, per calmarlo sono intervenuti sei agenti più il comandante, riportando ferite considerevoli.
Il segretario provinciale ha parlato di quanto accade nella struttura di Bergamo, la quale vive da tempo un momento di forti tensioni al suo interno. Al momento, sembra che gli Uffici superiori non siano ancora intervenuti in merito, e il personale si sente abbandonato a se stesso, chiamato a far fronte ad eventi di straordinaria violenza, il tutto aggravato alla cronica carenza di personale e ad un tasso di sovraffollamento troppo elevato.
Il Codacons chiede che vengano attuate tempestive misure di sicurezza, esprimendo preoccupazione per la grave spirale di violenza in atto, di cui le ripetute aggressioni subite dal personale ne sono la testimonianza più evidente. L’associazione ritiene, inoltre, la necessità di interventi rapidi, che possano contribuire a migliorare le condizioni lavorative di tutto il personale e di benessere dei detenuti.
‘Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai sensi del D.M. 6 maggio 2022’.