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Berlusconi: dialogo se il Pd rompe con l’IdV

 ROMA Il divorzio tra Pd e Italia dei Valori è una pregiudiziale per il confronto tra maggioranza ed opposizione? È stato chiesto ieri sera a Berlusconi nel corso di un incontro con la stampa a palazzo Grazioli. «Sì, perchè come si fa? Di Pietro ha risposto il premier è irrecuperabile, è il giustizialismo fatto persona. Lo dice tutta la sua storia». Il divorzio tra Veltroni e Di Pietro ha aggiunto «è necessario, ma è il Pd che deve scegliere quale identità darsi, oggi è incerto, non sanno neppure di quale famiglia europea far parte». A proposito del dialogo, e in particolare sul tema delle intercettazioni e della giustizia, Berlusconi ha detto: «Non vedo perché anche la sinistra non debba essere d’accordo con noi, quella sinistra che era garantista e che io da giovane guardavo con simpatia proprio perché era il garantismo fatto politica». Subito dopo, con un particolare riferimento alle intercettazioni, il premier ha aggiunto: «Una sinistra che non partisse da un preconcetto antagonista nei miei confronti dovrebbe essere d’accordo soprattutto ora che la situazione si è ribaltata contro il Pd». «Io continuo a telefonare ha spiegato il Cavaliere perché non accetto che la privacy, che è il primo dei diritti, non sia garantita. E se venisse intercettata una mia telefonata di un certo tipo me ne andrei in un altro paese». Quanto al dialogo, Berlusconi ha quindi sottolineato che pur non intendendo sedersi al tavolo personalmente lascerà ai gruppi parlamentari «totale autonomia» per cercare soluzioni condivise. Quanto alla possibilità che il dialogo riparta dopo le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto il Pd, Berlusconi ha detto: «È un auspicio, speriamo di si, ma se devo dire se ci credo rispondo di no perchè da questo punto di vista sono pessimista». «Il mio partito non è mai ricorso a finanziamenti illeciti», ha assicurato il presidente del Consiglio. Forza Italia, ha spiegato, «ha saputo misurare le spese sulle sue possibilità, in relazione alle entrate assicurate dal finanziamento pubblico». Berlusconi ha difeso il finanziamento pubblico dei partiti: «O i soldi arrivano dal finanziamento pubblico o i partiti possono ricorrere ad altri fondi non così trasparenti». Questo però non è il caso di Forza Italia: «Tutti sanno che casomai i soldi ce li mettevo io», ha detto. Per questo «ho l’assoluta certezza che per i mio partito non ci sia il clima del ’92-93». Berlusconi ha quindi annunciato due «promozioni» di sottosegretari (Turismo e Sanità) al rango di ministri: «Sono molto contento della mia squadra di governo, sono tutti molto bravi oltre ogni previsione: l’allargamento della squadra non è certo la cosa più urgente ma su alcune materie, attribuite alle Regioni, si sente forte la necessità di una regia centrale». Proprio i settori del turismo e della sanità, ha aggiunto il premier citando uno studio delle Nazioni Unite, saranno quelli più in espansione nei prossimi anni e per questo è necessario avere un referente autorevole in queste materie: «Siamo 60 e 60 restiamo ha spiegato ci sarà solo il passaggio del Sottosegretario al Turismo a ministro senza portafogli e il ritorno del ministro della Sanità che penso sia indispensabile». Per Berlusconi, inoltre, «non c’è una ragione vera che possa determinare una crisi profonda», al di là del calo dei consumi dovuto al pessimismo dilagante. E per questo come unica ricetta anticrisi il premier vede la necessità di «far ragionare la gente».  Il premier ha ribadito di non credere al calo dei consumi annunciato venerdì dal Codacons: «Ho parlato con il presidente dei commercianti Sangalli e mi ha detto che il settore degli alimentari così come gli altri settori hanno avuto un andamento super». Parlando più in generale della crisi, il premier ha detto: «Non c’è ragione vera che possa determinare una crisi profonda una volta che le banche sono state garantite dallo stato e una volta che è stata messa in sicurezza l’Ungheria». «L’unica cosa ha proseguito Berlusconi nel suo ragionamento che può determinare un calo della produttività è il calo dei consumi: è il cane che si mangia la coda». Ma quanto sia difficile infondere l’ottimismo, Berlusconi lo ha provato di persona. «L’ho sperimentato anche io. Tutti hanno l’automobile e cambiarla è quasi uno sfizio. C’è mio figlio Luigi, che non ha problemi, che voleva cambiare l’automobile con una meno veloce ma non lo ha fatto. È molto saggio». E a proposito di famiglia, Berlusconi è allietato da una bella notizia, perché sua figlia Barbara sarà di nuovo mamma. Lo sostiene il settimanale «Chi». Secondo la rivista, Berlusconi, sarebbe in attesa del secondo figlio, che dovrebbe nascere la prossima estate.
 

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