L’Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori ) ritiene che appelli come quelli del Presidente Berlusconi a consumare di più siano particolarmente gravi non solo perché il consumatore acquista quello di cui ha bisogno e non vi è quindi la necessità di fare appelli che sembrano inviti allo spreco ed al sovra indebitamento, ma anche perché vi è una questione di potere di acquisto delle famiglie falciato dalla situazione del Paese e dalla politica economica del Governo che deve essere profondamente cambiata.
Il presidente del Consiglio non può far finta di dimenticare che la caduta dei consumi trova origine nel vortice di aumenti di prezzi e tariffe, cominciato con l’introduzione dell’euro. L’Intesa dei consumatori chiede al presidente Berlusconi come sia possibile conciliare il rilancio dei consumi e la politica duramente deflazionistica implicita in un tasso programmato d’inflazione lontano dalla realtà come quello dell’1,4% per il 2003 contenuto nel DPEF. Da questa scelta discende un mancato adeguamento dei salari e delle pensioni all’inflazione reale che si ripercuote sulla capacità di spesa delle famiglie. Bisogna intervenire accelerando i processi di modernizzazione del settore assicurativo, dei servizi pubblici locali e nazionali (elettricità, gas) di cui l’Italia ha il primato del caro ? tariffe in Europa. Inoltre, è necessario conseguire la stabilizzazione dei prezzi così come è stato ottenuto con l’accordo fra Intesa dei Consumatori e Confesercenti per rispondere concretamente alle esigenze delle famiglie.
Non bisogna dimenticare, infine, un altro motivo di crisi dei consumi che consiste nella situazione disastrosa in cui versano i risparmi degli italiani, falcidiati dalla crisi dei titoli azionari e dalla vicenda dei bond argentini che significano, nella migliore delle ipotesi, il congelamento di una quota di risorse pari all’1% del PIL. Se il Governo vuole rilanciare i consumi richiami il sistema bancario italiano ad attivarsi presso il governo argentino e con risorse proprie per rimettere in circolo questo risparmio pari a 14 miliardi di Euro (28 mila miliardi di vecchie lire). Ma fra i motivi di crisi dei consumi vi è anche il senso di insicurezza determinato dalle stesse scelte del governo in materia di mercato del lavoro, che rendono sempre più incerto il futuro di milioni di famiglie.
L’Intesa, infine, torna a chiedere un incontro con Berlusconi per affrontare il delicato tema dei consumi e dell’inflazione galoppante.