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Bollette salate, Codacons pensa a un referendum

Nel caso che lo Stato dovesse procedere con una sanatoria a favore di Consorzi e Comuni che hanno incamerato i soldi della depurazione dai consumatori- utenti, il Codacons promuoverà un referendum nazionale per l’abrogazione dell’eventuale legge di sanatoria «in quanto gli utenti hanno diritto a ricevere quanto ingiustamente pagato».  Ad affermarlo è l’avvocato Vitto Claut, presidente di Codacons, il quale sottolinea che questa azione farà si che «non si verifichi quanto accaduto con le compagnie assicurative nel 2003, che avevano effettuato ingiustificati aumenti delle assicurazioni, compagnie già ricche e diventate ancora più ricche, graziate da una sanatoria l’allora governo nazionale».  Il Codacons mette a disposizione il proprio sito per qualsiasi tipo di chiarimento: codaconsfvg.it. Intanto i comitati per i ricorsi e, sottolineano che la riscossione attraverso il ruolo coattivo delle bollette di depurazione non pagate dai cittadini (ingiunzioni tramite pignoramenti), a seguito della sentenza emessa dalla Coste Costituzionale che impedisce, fra le altre cose, appunto la riscossione coattiva essendo la fattura di natura strettamente privatistica tra cliente e fornitore. Secondo i legali dei comitati sono nulle anche le riscossioni coattive fatte partire prima della sentenza. A tal proposito, infatti, sia il Consorzio di depurazione che il Comune di Porpetto, pur riconoscendo che per il futuro non potranno più avvalersi dei ruoli coattivi per le riscossioni, si riservano di verificare con i propri legali per i ruoli emessi in precedenza. I comitati informano inoltre che la riscossione della tariffa di depurazione con retroattività decennale vale anche per commercianti e artigiani non allacciati, che potranno presentare domanda scorporando dalle bollette il canone di scarico che è dovuto.

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