Sono ancora migliaia i risparmiatori in possesso di Bond Argentini che, male informati, non sanno di essere ancora nei termini per agire in giudizio contro le banche che hanno venduto loro i titoli presentandoli come sicuri.
In Italia 450.000 risparmiatori sono stati coinvolti nel crac dei “tango-bond”, per un controvalore di oltre 11 miliardi di euro.
Il CODACONS, dopo aver ricevuto centinaia di segnalazioni, parte da oggi con una serie clamorosa di azioni giudiziarie contro le banche che hanno venduto i bond argentini senza informare i risparmiatori degli enormi rischi connessi. Le banche colpevoli spesso hanno addirittura fatto firmare in malafede alle loro vittime una delega per agire contro lo Stato argentino! Questo non è comunque in nessun modo di impedimento all’azione contro la banca stessa.
Tali azioni giudiziarie seguono il rito societario e a volte si concludono nel giro di pochi mesi dal loro avvio con atti di transazione o, in assenza di accordo, sono comunque destinate a concludersi con tempi medi pari a due anni. Numerose le sentenze che hanno dato piena ragione ai risparmiatori: l’ultima, in ordine di tempo, quella del Tribunale di Roma (Sez. III, Giudice Antonella Dell’Orfano) che proprio ieri ha accolto le istanze di una signora 80enne, difesa dall’Avv. Cristina Tabano del Codacons, che aveva investito tutti i risparmi di una vita in Bond Argentina. Il Tribunale non solo ha dato ragione all’anziana donna, ma ha condannato la Banca del Fucino a rimborsare il 100% dell’investimento, pari a 32.466 euro, più gli interessi, e a risarcire le spese legali per un importo pari a 4.300 euro.
Il Codacons invita pertanto tutti coloro che possiedono Bond Argentini da non più di 10 anni (anche se hanno accettato il concambio dei vecchi Bond Argentini con i nuovi Bond Argentini) ad agire immediatamente contro la banca per recuperare i soldi, collegandosi al sito www.codacons.it o